Piero Angela viene accolto come super ospite della serata. Il pubblico di Che tempo che fa è in fibrillazione; Fabio Fazio non vede l’ora. Inizia l’intervista: Piero sta per compiere 90 anni, ma ha ancora tanta voglia di fare. “Vorrei arrivare a 200 anni, ma in motocicletta e con una bionda sul sellino posteriore”. Questa l’ha riciclata, ma fa sempre ridere. “Per natura son sempre stato positivo. Ho tantissimi progetti, sto facendo un sacco di cose. Ma non so se inciderò un disco, perché sono molto perfezionista”. In Rai ha iniziato proprio con la musica. “Per caso mi misero un microfono in mano, e iniziai a fare questo mestiere”. Ma torniamo a oggi: come lo festeggia, il suo compleanno? “Ci sarà una piccola ‘band’ di vecchietti. Il più giovane ha 87 anni”. Di regali non ne ha chiesti; niente “pantofole con la luce”, per favore. “Mi piacciono solo i disegnini dei miei nipoti”. [agg. di Rossella Pastore]



Ospite a Che tempo che fa

Piero Angela è tra gli ospiti della nuova puntata di “Che tempo che fa” in onda domenica 16 dicembre 2018 in prima serata su Rai1. Il noto divulgatore scientifico sarà nel salotto di Fabio Fazio a pochissimi giorni dal suo 90esimo compleanno, un traguardo importantissimo che sarà festeggiato con uno speciale televisivo trasmesso in prima serata su Rai3. Non solo, per celebrare 90 anni di cultura ed informazione, anche Topolino ha deciso di omaggiare il grande conduttore, divulgatore, giornalista e scrittore con un’edizione speciale del celebre giornaletto di fumetti. Per l’occasione Piero Angela è stato paperinizzato sul numero in uscita in tutte le edicole italiane in occasione del suo 90imo compleanno. Il divulgatore è protagonista della storia “Che fine ha fatto Peter Quarky?”.



Piero Angela, “Sogno di fare un disco”

Ma non finisce qui! Piero Angela alla soglia del suo 90esimo compleanno ha un sogno nel cassetto. A rivelarlo è lo stesso divulgatore scientifico in occasione del Premio Torinese dell’anno che ha ricevuto presso l’Auditorium Rai di Torino. In un’occasione così speciale, il giornalista e conduttore televisivo ha dichiarato: “Da tempo sto pensando di registrare un disco. Prima però devo perfezionarmi“. Non è una novità del resto la sua grandissima passione per la musica, in particolare per il jazz e che ha studiato per diversi anni pianoforte. Non solo, ha fatto parte per diverso tempo anche di un trio che ha lavorato con Franco Pisano e Rex Stewart. Piero ha lasciato la musica nel 1952 dopo essere stato assunto in Rai, ma non mai dimenticato la passione per il pianoforte. “Il pianoforte continua ad accompagnarmi. Suono molti standard, dove non è importante il brano ma quello che vi elabori sopra, l’improvvisazione. Ho tanti ricordi legati a Torino: dagli studi di classica alla passione per il jazz” ha dichiarato durante la cerimonia del premio di Torinese dell’anno.

“I giovani vivono un secolo di grandi problemi e…”

Non solo, Piero Angela in occasione della cerimonia del premio di Torinese dell’anno ha anche parlato dei nuove generazioni facendo una riflessione amara, ma reale. “I giovani  vivono un secolo di grandi problemi e di grandi opportunità” – ha detto – “ma nel 2050 ci saranno 150mila ultracentenari”. Una carriera straordinaria quella di Piero Angela che dopo l’assunzione in Rai ha cominciato a lavorare come corrispondente da Parigi per poi anni dopo, per la precisione nel 1968, diventare il primo giornalista a condurne uno. Il giornalista è convinto però di una cosa: “oggi i giovani tendono a dedicare sempre meno tempo all’approfondimento. E’ necessario dare loro gli strumenti per comprendere la realtà di oggi”. Intervistato da Cronachedi.it, il volto di SuperQuark ha raccontato che oggigiorno è importante puntare sull’immediatezza: “i giovani non spendono più di quaranta secondi per leggere una notizia. Il problema è che manca la voglia di approfondire”. Il divulgatore ha anche discusso di come nel nostro Paese non si valorizzano le ricchezze artistiche, un’incapacità che per fortuna è in fase di risoluzione: “Forse il vero problema è che i turisti hanno pochi giorni a disposizione e quindi concentrano le proprie energie nella visita di Roma, Firenze e Venezia. Il resto viene sacrificato”.