Il documentario Santiago, Italia vede un Nanni Moretti in veste d’intervistatore. La clip mostrata a Che tempo che fa sembra quasi un reportage vecchio stile. Moretti è dietro la telecamera, con la voce fuoricampo che lascia spazio all’intervistato. Il film ruota attorno alla vicenda cilena: risale al ‘73 il colpo di Stato di Pinochet che pose fine al governo di Allende. “Ho capito perché stavo raccontando quella storia sentendo gli ultimi fatti di cronaca. Si sta perdendo il senso di solidarietà e curiosità nei confronti dell’altro”. Ancora un riferimento a Salvini: è il secondo della serata. “Stiamo parlando di immigrazione. Devo dire che è stato molto brutto, negli anni scorsi, vedere il Partito Democratico rinunciare a determinate battaglie”. Vedi lo ius soli “temperato” o ius culturae. “Io sono uno fedele; mi inc*zzo, vedendo che non persegue i suoi obiettivi”. [agg. di Rossella Pastore]



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Nanni Moretti

sarà tra gli ospiti di Che tempo che fa stasera, 2 dicembre 2018. A tre anni di distanza dal suo ultimo capolavoro il regista ritorna sul grande schermo con un nuovo documentario, ‘Santiago, Italia‘. Il focus riguarda il golpe in Cile nel post 11 settembre 1973, anno in cui si verifica il Colpo di Stato per mano di Pinochet, che depone il governo di Salvador Allende. Nelle sale dal 6 dicembre, il film contiene una serie di interviste e documenti di repertorio su quel particolare periodo storico, con uno sguardo al ruolo particolare assunto dall’ambasciata italiana di stanza a Santiago. Una posizione particolare, soprattutto agli occhi di quei circa 250 rifugiati politici che opponendosi al regime chiederanno di fare accesso al nostro territorio. Unico Paese europeo che si opporrà a Pinochet ed al suo dominio cileno. Nanni Moretti interverrà a Che tempo che fa nella puntata di oggi, domenica 2 dicembre 2018, per parlare di questo suo ultimo lavoro. Lo scorso 30 novembre, la pellicola del regista è stata condivisa con i presenti al Torino Film Festival, grazie al contributo video delle voci di registi come Miguel Littin e Patricio Guzman e di tanti militari ancora dietro le sbarre, oltre alla testimonianza dell’ambasciatore italiano Roberto Toscano, all’epoca alla guida della sede cilena.



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Nanni Moretti, Che tempo che fa: il mondo dei documentari

Da Mia Madre a Santiago, Italia, il regista Nanni Moretti, ospite a Che tempo che fa, continua il suo impegno cinematografico a favore dei documentari. E non senza uno sguardo alla politica attuale, che parla del premier Matteo Salvini e della sua nomina come Ministro dell’Interno. “L’ho capito a posteriori”, rivela Moretti in un’intervista esclusiva al settimanale Il Venerdì, parlando del perché ha scelto di parlare proprio ora di quanto avvenuto in Cile quarant’anni fa. Un regista che comunque non è nuovo al tema politico, alla contestazione ed alla volontà di intrecciare cinema e amministrazione pubblica. Lo ha dimostrato negli anni Novanta a Piazza Navona con il suo monologo D’Alema di qualcosa di sinistra, ricorda Il Fatto Quotidiano, ed anche oggi ritorna dietro la macchina da presa con lo stesso intento. Il suo Santiago, Italia diventa vox populi grazie ad un viaggio intimo all’interno di chi il golpe di Pinochet lo ha vissuto in prima persona, sguardi ben lontani da quelli di esperti e specialisti, spesso freddi nelle loro analisi e statistiche. E’ invece alla gente comune che Nanni Moretti consegna un testimone ancora pesante, un orrore che richiama quel sangue versato nelle strade cilene e nelle menti di un popolo che ha cercato di imporsi al Colpo di Stato. Una macchina da guerra che colpirà chiunque, dagli operati agli imprenditori, spingendo molti a diventare clandestini per riuscire a sopravvivere.



Il trailer di “Santiago, Italia”