Pierdavide Carone e Dear Jack ospiti da Massimo Giletti nel corso di “Non è l’Arena”, hanno avuto nuovamente modo di cantare dal vivo il brano escluso da Sanremo 2019, dal titolo “Caramelle”. Per la prima volta in televisione dopo la “bocciatura”, i musicisti hanno avuto anche l’occasione di raccontare come è nato il brano che parla di pedofilia. Durante la conferenza stampa della kermesse musicale, Baglioni aveva confidato di aver mandato un sms a Pierdavide, non ricevendo mai alcuna risposta dal diretto interessato. Carone però, sostiene di non avere mai ricevuto alcun messaggio: “L’ultima volta ci siamo sentiti a giugno, non ho cambiato numero”, aggiunge l’ex concorrente di Amici 9 che ha concepito Caramelle a giugno. “Sentivo di condividerla con lui quindi gli mando un messaggio d’impulso al quale lui risponde “Va bene, mandamela”. Stavo lavorando con i Dear Jack su un’altra canzone e ci viene l’idea di portare avanti Caramelle”. L’idea di condividere la canzone con i Dear Jack è arrivata successivamente, una strategia per ampliare il messaggio e il tema trattato. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
“CARAMELLE” ESCLUSO DA SANREMO 2019
Pierdavide Carone ed i Dear Jack avrebbero potuto far parlare molto di loro con il brano “Caramelle”, presentato al Festival di Sanremo 2019 ma, in seguito alla loro esclusione da parte di Claudio Baglioni, il “dirotattore artistico” della nuova edizione, sono riusciti comunque ad attrarre la giusta attenzione. Come ogni anno, gli esclusi alla manifestazione canora esprimono spesso delusione e rammarico per la mancata occasione, ma questa volta sembra diverso, alla luce del tema affrontato nel brano “Caramelle”, scartato ancor prima di poter approdare sul palcoscenico dell’Ariston. Il giovane cantautore romano venuto alla ribalta grazie al talent Amici, si era presentato quest’anno in coppia con i Dear Jack, band anch’essa nata nella sua formazione originale nella medesima Scuola di Maria De Filippi. In “Caramelle” viene affrontato in modo duro ma realistico il delicato tema della pedofilia. Una canzone dal forte impatto emotivo e che indubbiamente sarebbe riuscita a colpire in pieno il pubblico del Festival ma che invece ha ricevuto una sonora bocciatura da parte del direttore artistico e conduttore, Claudio Baglioni. Un’esclusione che Carone non ha preso affatto bene, dicendosi molto deluso e spiegando di essersi aspettato “maggiore empatia, visto il tema del brano”. “Se avessi portato Caramelle con una star della musica, l’avrebbero presa”, era stata la frecciatina del cantautore al collega più adulto. La sua rabbia, condivisa chiaramente dal gruppo dei Dear Jack, Pierdavide potrà esprimerla questa sera, in quanto ospiti di Massimo Giletti nella nuova puntata di Non è L’Arena, il talk di La7 che potrà godere del suo diretto concorrente, Che tempo che fa, il quale non andrà oggi in onda su Raiuno.
PIERDAVIDE CARONE E I DEAR JACK OGGI A NON È L’ARENA
Sarà un ampio spazio, quello dedicato stasera al Festival di Sanremo 2019 nel corso della trasmissione Non è l’Arena, e Massimo Giletti per l’occasione ha deciso di accogliere Pierdavide Carone e i Dear Jack che canteranno il brano “Caramelle” escluso da Baglioni. Un gesto che a molti sembra come una sorta di provocazione, quello lanciato da Giletti il quale ha intenzione di accogliere gli esclusi della kermesse, dando vita ad un mini talk alla presenza della Venegoni e di altri critici della musica. Pierdavide Carone manca da Sanremo dal 2012, quando prese parte alla manifestazione insieme a Lucio Dalla, scomparso un mese dopo. I Dear Jack invece hanno calcato l’ultima volta il palcoscenico dell’Ariston nel 2016. Entrambi, dopo la loro esclusione hanno accusato Baglioni di “censura” ma a venire in loro soccorso ci ha pensato ora Massimo Giletti nel ruolo di giustiziere il quale ha già lanciato l’hashtag #giustiziapercaronedearjack. Proprio il can can mediatico ha portato Giletti ad accoglierli oggi nel suo studio. Intanto Carone, in una recente intervista a Il Giorno, ha commentato: “Sanremo è storicamente la casa in cui temi importanti trovano il più ampio respiro. Da quando la canzone è arrivata in radio le reazioni sono state incredibili. C’è molto dialogo attorno al testo e, a me che le ho romanzate, fa un certo effetto trovarmi a parlare di certe cose con chi, magari, le ha vissute sulla pelle. Ecco perché penso che un testo del genere avesse bisogno di un grande amplificatore come quello del Festival”. La delusione, dunque, resta.