Continua il battibecco tra forze di maggioranza su Maria Giovanna Maglie. Il M5s ha preso una posizione netta sulla vicenda, dicendo no ai raccomandati, ma la Lega difende la giornalista con fermezza. Ecco il commento del segretario leghista della commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio: «Queste ‘interessanti’ polemiche confermano che la scelta di un professionista vero, intelligente e a tratti vulcanico, è assolutamente azzeccata per confezionare un prodotto indipendente, nuovo e destinato a creare dibattito. Da giornalista difendo l’ordine e tutti i suoi satelliti, ma vorrei e che l’attenzione fosse rivolta a ben altri casi dove il tesserino è stato brutalmente e velocemente svenduto a logiche commerciali», le sue parole riportate da Repubblica. Forza Italia invece invoca la par condicio, come testimoniato dalla lettera inviata al presidente della Vigilanza Barachini: «L’applicazione della par condicio è una regola aurea che, come dimostrato dai dati dell’osservatorio di Pavia e dell’Agcom relativi al pluralismo politico/istituzionale in televisione, soprattutto negli ultimi mesi viene sistematicamente violata (in particolare a discapito di Forza Italia) nei programmi di comunicazione politica e programmi di informazione, tra i quali rientrano i telegiornali, in onda sulle reti Rai», chiedendo «con estrema necessità ed urgenza un’audizione del presidente e dell’amministratore delegato del Cda della Rai al fine di intervenire tempestivamente ed assicurare un maggior rispetto del pluralismo televisivo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“FUOCO PREVENTIVO PER FAR SALTARE CONDUZIONE”
Maria Giovanna Maglie al centro delle polemiche, arriva il commento della diretta interessata. Possibile volto della striscia informativa dopo il Tg1 che fu di Enzo Biagi, la giornalista è finita nel mirino del M5s ma anche dell’Usigrai, ecco le sue parole ad Agi: «Il fatto di non essere iscritta all’Ordine dei giornalisti da tre anni non riesce proprio a sembrarmi un problema. Dall’84 a tre anni fa non mi pare che facessi parte dell’ordine dei pasticcieri. Mi sono semplicemente dimenticata di pagare la mia quota. Adesso telefonerò alla segreteria dell’Ordine per capire come stanno effettivamente le cose. L’iscrizione annuale era un’operazione burocratica di cui si occupava mio padre, che ora non c’è più. Ovviamente pagherò il dovuto e mi metterò in regola». Polemiche e commenti che fungono da «fuoco preventivo teso a far saltare la mia conduzione della striscia», aggiunge la Maglie: «Mi tengo fuori da una polemica politica che ritengo non riguardi la mia persona, ma si limiti a utilizzarmi. Se però come persona vengo insultata e calunniata, mi rivarrò nelle sedi opportune». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SCONTRO LEGA-M5S SU MARIA GIOVANNA MAGLIE
Nuovo scontro Lega-M5s, questa volta su Maria Giovanna Maglie. La giornalista, che dovrebbe condurre una striscia quotidiana dopo il Tg1, è finita nel mirino dei grillini, che hanno invocato l’intervento di Marcello Foa: «Non è tollerabile per il Movimento che venga scelta Maglie per tre ragioni: è raccomandata, è legata al vecchio sistema, e fu persino mandata via dall’azienda per la brutta storia delle spese pazze. Insomma è contro tutti i nostri principi». Non è tardata ad arrivare la replica del Carroccio, come riporta Tg Com 24: «Ci piacerebbe tantissimo che Maria Giovanna Maglie facesse una striscia quotidiana dopo il Tg1, speriamo le sue idee abbiano cittadinanza in Rai. Contro di lei c’è un fuoco di sbarramento assurdo, una censura preventiva delle idee. La sua posizione all’Ordine dei giornalisti si sana pagando 300 euro e anche il caso spese pazze fu archiviato. La realtà è che non si vuole che certe idee abbiano cittadinanza in Rai. Mi auguro che la Rai del cambiamento dia cittadinanza a tutte le idee comprese quelle della Maglie», le parole di Igor Iezzi, deputato della Lega in commissione Vigilanza Rai. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SINDACATO RAI: “NON ISCRITTA ALL’ORDINE DEI GIORNALISTI”
«Maria Giovanna Maglie, alla quale qualcuno in #Rai vuole affidare la striscia informativa in prima serata che fu di Enzo Biagi, non risulta iscritta all’Ordine dei #Giornalisti. Non risulta più iscritta da circa 3 anni»: lo scrive su Twitter il segretario dell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) Vittorio Di Trapani. E il dado così è tratto: le distanze sempre più nette tra parte del personale Rai (ma non solo, opposizioni al gran completo) e il Governo in fase di rivoluzione nell’azienda del Servizio Pubblico arrivano all’ennesimo scontro, dopo i casi Freccero, Beppe Grillo e Luca&Paolo: la giornalista controcorrente e anti politically correct Maria Giovanna Maglie – protagonista di fortunate strisce su politica italiana e americana su Dagospia e La Stampa – sarebbe in lizza per una striscia di approfondimento politico post Tg1, nello spazio che un tempo fu di Enzo Biagi. Tanto basta per far salire le levate di scudi dei giornalisti dem, dei sindacati interni alla Rai che cercano di contestare la nuova ondata “sovranista” del Presidente Marcello Foa.
TUTTI CONTRO LA MAGLIE, MA CON FAZIO…
Anti pol-corr, contro il MeToo e le etichettature tipo “femminicidio”, l’unica in Italia a prevedere in anticipo che Trump non solo avrebbe vinto ma che sarebbe stato un bene per l’economia americana: questo forse basta per capire perché Maria Giovanna Maglie non sia esattamente la primissima gradita dagli ambienti legati ancora alla precedente amministrazione Rai (non esattamente meno “politica” di questa in via di costruzione, ndr). Per di più pare, come riporta La Stampa, che il nome della Maglie sia stato fatto direttamente dal Ministro Salvini colpito dal racconto della campagna elettorale americana fatta dalla giornalista su Dagospia: la “bollatura” definitiva che al momento la squalifica agli occhi dell’opinione pubblica anti-Governo. Con l’ultimo attacco dal sindacato Usigrai si utilizza l’argomento della mancata iscrizione all’Ordine per considerarla non idonea a quel ruolo: ecco che però insorgono i “sovranisti” che subito calano l’asso nella manica. E Fabio Fazio, protagonista indiscusso ormai dell’informazione Rai con il suo Che tempo che fa, è un giornalista? Dagospia riporta stamattina un breve estratto di un articolo di Marco Travaglio di qualche mese fa per far capire come in effetti neanche l’ex conduttore di Quelli che il calcio sia un giornalista e comunque tiene un programma oltre che di spettacolo anche di approfondimento politico d’informazione. «Non è una questione di giornalisti o presentatori […] Fabio Fazio era un cronista prima di cancellarsi dall’ordine per poter fare gli spot e gonfiarsi di milioni per l’originalissimo format di un tavolo, due sedie, poche domande e molta promozione». Al netto della pur sempre velenosa e mai imparziale penna di Travaglio, il concetto per la Maglie in lizza resta: non è iscritta all’Ordine, ma non dovrebbe essere un problema. O quasi..