Conclude con il Vangelo di Matteo, Roberto Saviano, che prima di citarlo si dichiara non credente. Ospite del programma di Fabio Fazio ieri sera Che tempo che fa, lo scrittore è intervenuto per parlare del problema migranti, toccando tutti i punti che sostiene da tempo e che lo hanno portato più volte ai ferri corti con Matteo Salvini. Lo fa in maniera educata, senza eccessi e senza accuse, ma rimarcando quei passaggi che sfuggono alla maggior parte delle persone oggi in Italia, che vedono nel migrante solo un nemico pronto a portargli via casa e lavoro, per non dire di presunte violenze. Sottolinea come italiani e migranti siano una cosa sola, dalla stessa parte lo stesso destino: “L’unico modo è ripensare l’accoglienza, pensare a corridoi umanitari. Nelle merendine che mangiamo c’è il cacao africano…si muovono le cose che ci permettono di vivere, perché non dovrebbero muoversi le persone? L’unico modo è capire che italiani e migranti sono dalla stessa parte, con lo stesso destino. Quando viene violato il diritto da una parte, significa che presto verrà violato anche il nostro. Il diritto è l’unica cosa che più si espande meno si consuma”.



IL VANGELO DI MATTEO

Poi il colpo di scena finale, dopo tante strumentalizzazioni leghiste sul Vangelo, l’ultima del quale quella del ministro Fontana che ha clamorosamente detto che il Vangelo dice “aiuta il tuo prossimo” intendendo che prima si aiuta l’italiano e poi lo straniero. Saviano recita le parole di Gesù riportate da Matteo quando dice “avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere” al che i discepoli rispondono, Signore quando ti abbiamo dato da mangiare e da bere. E Gesù: “Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli lo avete fatto a me”.



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