Speciale Chi l’ha visto dedicato alla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Sono trascorsi 25 anni dalla scomparsa della giornalista italiana e del suo cineoperatore uccisi a Mogadiscio con una raffica di Kalashnikov. Al momento dell’uccisione Ilaria e Miran si trovano all’interno di un furgone a poca distanza dall’ambasciata italiana presente a Mogadiscio. La giornalista italiana era arrivata in Somalia con il cineoperatore triestino per raccontare la sanguinosa guerra civile; una guerra che era arrivata ad un punto importante: il ritiro delle truppe americane. Oltre a raccontare per il TG3 la guerra civile in Somalia, Ilaria Alpi stava lavorando con Miran Hrovatin su un presunto traffico internazionale di armi e di rifiuti tossici. Un argomento delicatissimo che rischiava di portare alla luce anche il coinvolgimento di alcune società italiane che nascondevano questi sporchi traffici come una missione umanitaria. A distanza di 25 anni però non è ancora chiaro chi o cosa si nasconde dietro la morte di Ilaria e Miran, due innocenti che chiedono ancora oggi giustizia. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



La morte di Miran Hrovatin

Miran Hrovatin parte al fianco di Ilaria Alpi, destinazione Mogadiscio, ormai 25 anni fa e sarà protagonista dello Speciale di Chi l’ha visto? in onda stasera, 21 marzo, su Rai Due. Il cineoperatore ha il compito infatti di riprendere e registrare i servizi fatti dalla giornalista del Tg3, che in quel momento sta conducendo un’inchiesta su alcuni traffici illeciti che collegano l’Italia alla Somalia. Armi fatte entrare grazie al trasporto di scorie nucleari. Si tratta tuttavia di un’indagine parallela, visto che in via ufficiale Hrovatin e la Alpi si troveranno a Mogadiscio per seguire il ritiro dei militari americani. 44 anni ed un’esperienza alle spalle con Videoest, Hrovatin entra alla Rai e segue la Alpi in tutto il territorio. Sbarcano in Somalia il 14 marzo del ’94 e sarà al fianco della giornalista anche durante lo spostamento a Bosaso, a nord di Mogadiscio. Qui intervistano un sultano locale in merito ad una nave sequestrata dai pirati: secondo Hrovatin e la Alpi si tratta di uno dei mezzi usati per il traffico illecito. Due giorni dopo è previsto il rientro nella capitale somala, ma l’annullamento del volo convince entrambi a rimanere ancora sul posto. Il 20 marzo si troveranno a bordo di unfuoristrada, quando a breve distanza dall’ambasciata italiana, un’auto li segue ed un commando li uccide all’istante.

Miran Hrovatin, Speciale Chi l’ha visto? Chi l’ha ucciso?

Chi ha ucciso Miran Hrovatin, il cameraman che ha accompagnato Ilaria Alpi in Somalia? Secondo le ipotesi più diffuse, qualcuno avrebbe dato l’ordine di ucciderli entrambi perché considerati scomodi. Nonostante le indagini non siano state chiuse per diversi anni, non è mai emerso un solo nome di un possibile mandante. Una delle piste più sconvolgenti verrà indicata dal Sisde, il servizio segreto interno che già nel ’94 inizierà a parlare di un’esecuzione. Hrovatin e la Alpi avrebbero pestato ai piedi ai contrabbandieri con le loro eccessive domande. Ed in particolare sarebbe stata fatale l’indagine sulla Somalfish, la nave sequestrata in quello stesso periodo e già oggetto di un trasporto di armi che risale al 21 ottobre del ’83. In base alle informazioni ottenute dal Sisde, il mezzo avrebbe trasportato all’epoca delle armi su ordine della Somali Salvation Demicratic Front (SSDF). “Per evitare la divulgazionedi notizie inerenti all’attività criminosa svolta nel Corno d’Africa”, sottolinea il comunicato Sisde, come ricorda Huffington Post, i trafficanti avrebbero deciso di ordinare il duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatic. In particolare, scrive ancora il Sisde in una precedente relazione, i due inviati Rai avrebbero raccolto delle informazioni su una partita d’armi CCCP e sul cattivo uso dei fondi che il governo italiano aveva investito in Somalia.

Leggi anche