Che collegamento c’è fra Vincenzo Li Causi e la morte di Ilaria Alpi? Se ne parlerà stasera nello Speciale di Chi l’ha Visto? Il nome del comandante del Centro Scorpione di Trapani compare nei documenti di Gladio di quegli anni, uno dei pochi ancora leggibile e sfuggito alle molteplici cancellature. All’epoca uno degli uomini di punta del servizio segreto militare, Li Causi sarebbe stato informato di alcune presenze anomale nelle aree fra Las Koreh e Bos, tali da richiedere l’immediato rientro alla base di Jupiter. Un altro nome in condice per uno 007 che si trova in Somalia nel momento stesso in cui Ilaria Alpi e Miran Hrovatin raggiungono il Bosaso. Secondo gli avvocati difensori della famiglia Alpi, le presenze anomale potrebbero proprio riguardare la giornalista ed il cameraman. A confermarlo è un ex Gladio, ricorda Il Fatto Quotidiano, che ha rivelato anche come Jupiter avrebbe fatto in modo che Ilaria e Miran perdessero il volo di rientro per Mogadisco previsto per il 16 marzo, ovvero due giorni dopo il loro arrivo a Bosaso. Perché la giornalista sarebbe stata scomoda? Approfittando del sequestro della Faarax Omar che avviene proprio in quei giorni, Ilaria Alpi fa delle domande al Sultano riguardo alla nave e senza mezzi termini gli parla dei traffici fra il territorio italiano e quello scomodo.



Vincenzo Li Causi, che collegamento c’è con la morte di Ilaria Alpi?

Anche la morte di Vincenzo Li Causi non è mai stata chiarita, come quella di Ilaria Alpi. Originario della provincia di Trapani, il maresciallo dei servizi segreti militari verrà ucciso durante uno scontro a fuoco con i miliziani del posto. È il 12 novembre del 1993 e solo Li Causi verrà colpito, mentre i compagni riusciranno a rimanere indenni. Da qui il trasporto verso Balad, dove il comandante viene curato dal medico Salvatore Neri, che appurerà la presenza di una grave emorragia interna. Un altro dei particolari oscuri riguarda l’arma usata per ferirlo, un Dragunov sovietico non in uso sul posto, al contrario del Kalashnikov. Come scrive il giornalista Nicola Colarieti sul suo blog, il comando italiano non impartirà alcun ordine di cattura né svolgerà delle indagini sulla scena del crimine oppure ai testimoni di riconoscere Nur Hassan Alì come reale esecutore del delitto. Ad alimentare i dubbi sono i contatti che Li Causi intratteneva con Ilaria Alpi, confermati dal maresciallo Francesco Aloi negli anni Novanta. Ancora una volta si ritorna a parlare del traffico di armi che avrebbe provocato la morte della giornalista e di Miran Hrovatin: lo stesso Li Causi avrebbe confermato alla Alpi di essere stato inviato in Somalia per rintracciare tutti i personaggi legati al commercio illecito.

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