Pier Luigi Celli contro Fabio Fazio: “Un ingrato”, duro il commento dell’ex direttore generale della Rai in un’intervista a La Verità. «L’importante è cercare di addomesticare il delirio di onnipotenza. Non le faccio i nomi, ma ci sono due persone in Rai che sanno di televisione, uno a livello di programmi, l’altro d’informazione. Ma a loro non basta essere tra i migliori in circolazione. Reputano di essere gli unici, e irripetibili. Per la serie Apres moi le deluge. Con una differenza: il primo almeno ha fatto crescere una squadra, anche se gestita e controllata con severo cipiglio, l’altro parla male di chiunque, in primis i suoi colleghi», ha tuonato Celli, parlando anche del super contratto firmato recentemente dal conduttore: «Con me Fazio ha condotto due Festival di Sanremo e quello che posso dire è che ignora il significato della parola gratitudine. Del suo contratto nulla so, le dico però cosa feci io quando, appena diventato direttore generale, mi trovai sulla scrivania un contratto da 5 miliardi di lire per fare un film di 90 minuti di Bernardo Bertolucci. Non lo firmai. Subii una serie di telefonate e pressioni perché “Bertolucci è Bertolucci, se non accettiamo lo farà con Mediaset”. Fu ciò che successe. E fu un flop».



IL LICENZIAMENTO AL BAR

Pier Luigi Celli ha poi rivelato un aneddoto sulla leggenda del licenziamento al bar: «Arrivai al mattino e, come al solito, tutti che s’inchinavano al mio passaggio. A metà mattina andai a prendere un caffè al bar Vanni, dovevo incontrare una persona. Rientrai nel palazzo e mi accorsi che le stesse persone che poche ore prima si scappellavano, adesso nel vedermi si chiudevano in stanza. Arrivato nella mia, trovai la segretaria in lacrime: “Dottore non ha saputo niente? Le agenzie hanno appena battuto la notizia del suo licenziamento”». Infine, una battuta su Fabrizio Frizzi e una querelle del passato: «La trasmissione che Frizzi faceva non mi piaceva, ma lui era una persona ammodo e perbene. Quando in un’intervista parlai di trasmissioni per cui provavo “vergogna” pensavo in realtà di Domenica in. In ogni modo l’ho rivisto ai funerali di Bibi Ballandi e sono rimasto straziato».

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