Nel salotto di Domenica in Vittorio Sgarbi e Paola Joara Camarco ripercorrono le fasi che hanno preceduto la caduta immortalata nel video diventato virale. Il critico d’arte, in particolare, ha raccontato di essere rimasto attratto dall’angolo della lettura presente in autogrill, dove, grazie a una particolare promozione, ogni volume era disponibile a un costo stracciato. “C’erano dei libri bellissimi a 1,90 euro, per me il massimo dell’eccitazione”. A interrompere il suo idillio è stata però la sua assistente che, nel tentativo di allontanarlo, ha provocato il ruzzolone. “Casco per terra, capito? – ha ricordato quasi incredulo il critico d’arte nel salotto di Barbara D’Urso – Lei è una str*. Quindi lei insiste pure!”. Immediata la replica della sua assistente, che l’ha accusato di aver perso tempo in un orario improponibile: “Puoi comprare tutto quello che vuoi, ma alle 3 di notte – c’erano 50 libri – ha iniziato a sfogliare pagina per pagina!”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



L’invito di Aida Nizar: “Una donna come me deve imparare da uno come te”

Vittorio Sgarbi raggiunge il salotto di Domenica live con Paola Joara Camarco, la sexy assistente con cui si è rotolato in autogrill in un video che è diventato virale. Il noto critico d’arte, che non risparmia di rivolgersi ironicamente a Barbara D’Urso sfoggiano il suo più celebre tormentone (Capra, capra, capra, ndr), ripercorre alcune delle sfuriate storiche realizzate nel corso degli anni, prima di visualizzare il video messaggio che Aida Nizar ha realizzato per lui. “Non vedo l’ora di riabbracciarti (..) Una donna come me deve imparare da una come te. Ti aspetto a Domenica Live”, dice l’ex gieffina spagnola. L’ospite, piacevolmente sorpreso dalle sue parole inattese, accetta il suo invito a rivedersi al più presto nel salotto di Canale 5, prima di ripercorrere alcune fasi di quel filmato che ha fatto il giro del web: “lei, mentre si rotolava, aveva la consapevolezza che quella cosa fosse comica”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Il messaggio di una donna misteriosa

Vittorio Sgarbi torna in tv nel salotto televisivo di “Domenica Live di Barbara d’Urso. Il critico d’arte e saggista televisivo oramai è un habitué del programma di Canale 5 dove abitualmente litiga con i vari ospiti. Questa settimana però ad attenderlo potrebbe esserci una donna misteriosa: di chi si tratta? Stando a quanto rivelato in esclusiva da un profilo Instagram dedicato ad Aida Nizar, ex concorrente del Grande Fratello spagnolo ed italiano, con molta probabilità Vittorio Sgarbi potrebbe incontrare la donna del taccuino. Un incontro che, se confermato durante la diretta del programma di Canale 5, prometterà scintille!



Accusato di contraffazione di opere d’arte

Intanto la procura di Roma ha aperto un’indagine per una possibile contrabbando di opere d’arte false spacciate per vere. Tra i 23 nomi delle persone coinvolte figura anche quello di Vittorio Sgarbi, Presidente della Fondazione Archivio Gino de Dominicis. Le indagini hanno spinto il gip del Tribunale di Roma a disporre 2 ordinanze di custodia cautelare con tanto di arresti domiciliari per il vicepresidente della Fondazione e per l’autore dei falsi, mentre 2 galleristi sono tenuti a non esercitare la professione. Stando a quanto si evince dalle indagini della Procura di Roma, gli indagati sarebbero riusciti a piazzare sul mercato una serie di opere d’arte contraffatte con tanto di certificazione falsa di autenticità. Per questo motivo è stato disposto il sequestro di ben 250 opere ritenute false. Per Vittorio Sgarbi c’è un grandissimo errore, anzi il critico d’arte professa l’autenticità delle opere dichiarando: “mai il nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri era arrivato più in basso mettendo l’ignoranza al servizio della cecità e della mancanza di giudizio di un magistrato”.

La reazione di Vittorio Sgarbi

Ma questa è una bufala, una pazzia“. Con queste parole Vittorio Sgarbi ha replicato all’inchiesta della Procura di Roma che lo vede tra le 23 persone indagate per presunta falsificazione delle opere di Gino De Dominicis, artista morto nel 1998. Stando alle indagini della Procura di Roma sarebbero ben 250 i dipinti  contraffatti e venduti sul mercato utilizzando una finta associazione: l’Archivio Gino de Dominicis. Il critico d’arte si è difeso richiedendo quanto prima un’interrogazione parlamentare e la querela del pubblico ministero in quanto reputa l’intera indagine come “irresponsabile e criminale e in grado distruggere la reputazione di un artista di cui non si conoscono falsi, se non nell’esaltazione di chi pretende di essere l’unico esperto“.