Enrico Brignano ha ricordato a Domenica In i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo, ripercorrendo la gavetta e tutto ciò che l’ha spinto a intraprendere il suo percorso. «Ero ambizioso, ero pure vestito male, con questa camicia non mi si può vedere» ha ammesso dopo aver visionato un vecchio filmato di cabaret, «c’era questo desiderio di raccontare qualcosa», ha ammesso poi ricordando la sua iniziale passione, «avevo qualcosa da raccontare». L’attore ha inoltre rivelato di non aver avuto una gavetta eccessivamente faticosa, al contrario di ciò che è accaduto ad altri suoi colleghi, ma di aver faticato «il giusto»: «È quello che bisogna fare desiderando una cosa, sempre. La salita, se è ardua, poi la vetta è più bella, il panorama è più bello da immaginare. Quando arrivi? Beh, ho tanta strada da fare». Il comico ha poi ricordato ancora una volta il furgone di suo padre, che ha preso fuoco all’improvviso a causa di un difetto al motore. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Lo spettacolo “Innamorato perso”

Enrico Brignano

si racconta a Domenica In a pochi giorni dal debutto del suo nuovo spettacolo Innamorato perso. La data zero è quella prevista al Pala Paternesi di Foligno il 21 dicembre, seguita da quattro date romane dal 28 al 31 dicembre. Gli appuntamenti successivi toccheranno Milano, Torino Firenze e Bologna, per uno show di oltre due ore che vedrà il celebre comico raccontare per la prima volta la sua vita da padre. L’amore per la sua bambina oggi va infatti di pari passo con quello per la sua compagna, Flora Canto, ma al centro della sua esistenza c’è anche la passione per il lavoro. Sarà proprio la sua vita piena d’amore, in un momento storico in cui l’odio è all’ordine del giorno, il fulcro del nuovo spettacolo, dove non mancheranno effetti speciali, un corpo di ballo scatenato, ma soprattutto tante risate.



Enrico Brignano e la storia del pulmino appartenuto a suo padre

È un Enrico Brignano diverso dal solito quello che qualche settimana fa il pubblico di Canale 5 ha osservato in una candid organizzata da Scherzi a Parte. Al centro dello scherzo, il suo amato pulmino, un veicolo identico a quello appartenuto a suo padre e che l’attore ha recentemente acquistato e sistemato per ricordare una pagina della sua infanzia. “Sono molto legato a questo pulmino, non solo per la storia che raccontavo lì (nello scherzo, ndr), perché era di mio padre e ci ho preso la patente, ma soprattutto per la fine che ha fatto”. Il pulmino, conferma infatti il comico, è una copia identica di quello appartenuto a suo padre e tra le tante particolarità che lo rendono unico è il fatto che sia dello stesso anno di immatricolazione di quello appartenuto alla sua famiglia, oltre a essere targato Roma. Ma a legarlo al celebre furgone Volkswagen c’è anche una storia molto particolare.



“Mio padre “pianse come un vitello”

Enrico Brignano

ha recentemente raccontato un aneddoto della sua infanzia che lo lega a quel modello di furgoncino Volkswagen al centro dello scherzo organizzato da Scherzi a Parte. Molti anni fa, quando era solo un ragazzo, suo padre, che di professione faceva il fruttivendolo, lo utilizzava per il trasportare la frutta al mercato. Un giorno, però, accadde qualcosa di irreparabile in seguito al quale dovette dire addio per sempre al pulmino: “Prese fuoco a mio padre, umile fruttivendolo, mentre mia madre lo aspettava; non c’erano i telefonini, gli aveva preso fuoco il motore dietro e la frutta non arrivò mai più perché s’era cotta, era marmellata”. Il pulmino prese fuoco, ricorda inoltre il comico “perché aveva un difetto” e in seguito all’accaduto suo padre “pianse come un vitello”. Solo in seguito capì che doveva fare qualcosa per riportare in famiglia quel cimelio: “Mi informai, lo trovai identico a come lo aveva lui e lo comprai”.