Amanda Lear è ospite della seconda puntata di “SuperBrain – Le Supermenti“, il talent dedicato alle abilità della mente umana condotto da Paola Perego in prima serata su Rai1. Questa settimana nella giuria di qualità ci sarà Amanda Lear. Una presenza importante che va ad arricchire il terzetto composto con Antonino Cannavacciuolo e Giampaolo Morelli. Si tratta di un graditissimo ritorno in tv per l’artista francese a distanza di poche settimane dall’intervista verità rilasciata nel salotto di “Domenica In” da Mara Venier. La donna, infatti, ha finalmente svuotato il sacco chiarendo una volta e per tutto il mistero che da decenni aleggia sulla sua sessualità: “Ho fatto tutto io. Non sapevo cantare e mi serviva pubblicità”.
Amanda Lear: ecco tutta la verità
Artista a 360° gradi dello spettacolo, Amanda Lear è stata la musa e l’amante di Salvador Dalì. Una donna unica nel panorama internazionale che ha saputo con il suo charme e il suo talento diventare una star internazionale. All’inizio della sua carriera però Amanda ha giocato sull’ambiguità e in particolare sul suo aspetto fisico “androgeno”: “Con la mia voce particolare si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato. Ha funzionato” ha rivelato la donna durante l’intervista rilasciata a Domenica In da Mara Venier. La Lear ha così ammesso di aver creato tutto da sola per un solo semplice motivo: “sarei stata dimenticata”. A distanza di tantissimi anni possiamo darle ragione, visto che intorno alla sua vita è stato detto e scritto di tutto, trasformandola nel corso degli anni in una diva per milioni di fan nel mondo.
Il debole per i giovani
“Questa ambiguità mi ha aiutato tantissimo perché si parlava solo di me. Ho fatto tutto io. Per provocazione sono stata io a cavalcare l’onda, con la mia voce particolare in effetti si poteva credere che io fossi un uomo e ci ho giocato molto. Mi serviva pubblicità e l’abbiamo ottenuta. Ancora oggi ne parlano quindi figurati quanto ha funzionato” ha detto l’attrice ed ex modella, che in amore non ha mai nascosto di avere un debole per i ragazzi più giovani: “Hanno un’ingenuità che mi piace, li porto io al ristorante così non rischio di finire al McDonald. Preferisco che non siano ricchi perché fanno gli splendidi e sono boriosi. Invece con un ragazzo normale posso godermi le piccole cose”.