Walter Veltroniri ricorda si racconta nel salotto di Domenica In, ripercorrendo i ricordi di suo padre Vittorio e la prima volta che ha avuto la possibilità di sentire la sua voce. “La prima volta che ho sentito la voce di mio padre era su una latta – ricorda il politico e giornalista – era una telecronaca, misi il disco sullo giradischi e provai una certa emozione, avevo 14 anni, oggi noto che le nostre voci si somigliano. […] Quando morì mio padre – aggiunge Veltroni – mia madre venne a lavorare in Rai […] quindi la tv come mezzo di cultura e fantasia mi ha sempre impressionato”. L’ospite di Mara Venier ricorda poi il suo passato accanto a Ettore Scola: “è stato chiamato in radio mio padre e con lui scriveva le scenette di Alberto Sordi. Il nostro rapporto – conferma Veltroni – faccio fatica definirlo […] ma come molti registi di quella generazione cercava di arrivare a chiunque, era questo la grande commedia italiana, far ridere e far piangere, ed è quello che ho cercato di fare nel mio film. Secondo Walter Velrtoni, inoltre “oggi stiamo disabituandoci alle emozioni, siamo intrappolati in una rabbia” e la ragione e da ricercarsi “nell’incertezza nelle famiglie, i padri non sono più sicuri che i figli staranno meglio di loro, e poi c’è la politica, i social network […] oggi siamo incattiviti, siamo nemici l’uno dell’altro ed è quanto di peggio possa accadere in una comunità”. (agg. di Fabiola Iuliano)



CAST E TRAMA DEL NUOVO FILM

Walter Veltroni torna oggi in televisione, ospite della puntata di Domenica in, dove certamente parlerà del suo film “C’è tempo”, uscito giovedì nelle sale italiane. Si tratta del primo film da regista dell’ex Segretario del Partito democratico, che finora si era cimentato con alcuni documentari, a partire da “Quando c’era Berlinguer” del 2014. La pellicola vede protagonisti Stefano Fresi, Simona Molinari e il giovanissimo Giovanni Fuoco e racconta di un quarantenne, che ha un lavoro piuttosto particolare, visto che fa l’osservatore di arcobaleni, che scopre di avere un fratellastro tredicenne, di cui decide di occuparsi solo per avere in cambio un lascito.  I due cominciano un viaggio a bordo di un maggiolone cabrio che li porterà in diverse città italiane e conosceranno anche Simona, cantante in tour con sua figlia.



WALTER VELTRONI, IL FILM “C’È TEMPO”

Veltroni ha già presentato “C’è tempo” in alcune città italiane, per esempio a Rimini. Nell’occasione è stato intervistato dal Corriere Romagna e alla collega Giulia Farneti ha spiegato la ragione per cui nella pellicola viene data un certa attenzione all’arcobaleno. Per l’ex vicepresidente del Consiglio, rappresenta “la meraviglia. Non c’è persona che vendendo l’arcobaleno non alzi la testa e non sorrida. È molteplicità di colori diversi che mantengono la loro diversità ma, unendosi, costruiscono una meraviglia e, visti i tempi in cui viviamo, credo che abbia un valore non indifferente”. Che questo film abbia un certo valore “politico” rispetto all’attualità, lo si capisce anche da quanto Veltroni dice a proposito del tempo, parola presente nel titolo del film: “Il tempo sprecato è quello dell’odio: chi odia non vive ed è infelice”. Di seguito il trailer del film



IL LIBRO “ISPIRATO” A DUE FILM

Prima di dedicarsi alla regia cinematografica, Walter Veltroni ha scritto alcuni libri. Uno di questi, “Quando”, uscito nel 2017, è stato oggetto di interesse da parte di Maurizio Crozza, che notò quasi subito che la trama sembrava molto simile a quella del film “Good Bye, Lenin!” di Wolfgang Becker e con un personaggio che pareva preso pari pari dalla pellicola “E Johnny prese il fucile” di Dalton Trumbo. Il comico genovese, durante una puntata di Fratelli di Crozza aveva anche segnalato che nel libro si parlava bene della nascita del Pd e dell’elezione a Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano, eventi politici di cui Veltroni è stato protagonista. Inoltre, Crozza aggiungeva che nel precedente libro “Ciao” (del 2015) si parlava bene della manutenzione di Villa Borghese, realizzata nel periodo in cui Veltroni era Sindaco di Roma.