L’intervento di Pif a Domenica In ha inizio con un bacio sulla bocca a Mara Venier. Il gesto, però, viene ironicamente criticato dalla padrona di casa, che non può fare a meno di bacchettare il suo ospite: “sei troppo rigido amore, ma anche con la tua morosa fai così?”, fa notare la Venier. “Una ex mi ha detto ‘quando baci fai schifo’, poi ha aggiunto altre cose che non dico, mia madre sta guardando”, conclude Pif. Oggi il regista sembra aver preso le distanze da uno dei temi più trattato nei suoi film, la mafia: “Ho cercato di allontanarmene, ho il sospetto che se ricomincio a parlare di Mafia la gente comincia a tifare per Riina”, ma poi conferma: “È la mia ossessione, non riesco ad accettare l’idea che esista la mafia. Non solo, ma mi verrebbe – e non lo farò – di fare la ‘ndrangheta uccide solo d’estate, spero che ci sia qualche regista che lo faccia”, conclude l’ospite nel salotto di Mara Venier. (Agg. di Fabiola Iuliano)
“Ho sempre voluto fare il regista”
Pif è tra gli ospiti della nuova puntata di “Domenica In” in onda domenica 17 marzo 2019 su Rai1. L’attore e regista è pronto a raccontarsi nel salotto di Mara Venier dove presenterà il film “Momenti di trascurabile felicità”, liberamente ispirato al romanzo best seller di Francesco Piccolo. Pierfrancesco Diliberto, questo il vero nome, torna al cinema dopo il grande successo di “In guerra per amore”, il secondo film da regista uscito nel 2016 nella sale. L’attore e regista, ex inviato de Le Iene, durante un’intervista ad Amica ha raccontato il suo grande sogno diventato realtà: “Ho sempre voluto fare il regista. Mio padre girava documentari per la Rai di Palermo. Io camminavo con la mia macchinetta fotografica e facevo finta che fosse una telecamera. Girandola, faceva una specie di zoom. La conservo ancora come una reliquia. Il sabato sera, quando accompagnavo papà a prendere mia sorella alle feste, lo seguivo e nella mia testa giravo un film”.
Pif film: “Momenti di trascurabile felicità”
E’ uscito nelle sale cinematografiche “Momenti di trascurabile felicità“, il film diretto da Daniele Luchetti con protagonista Pif. Una storia forte, liberamente ispirata al romanzo di Francesco Piccolo, in cui il protagonista Paolo muore, ma una volta arrivato in Paradiso ha la possibilità di tornare sulla Terra. Gli viene concessa solo 1 ora e 32 minuti per terminare tutte le cose rimaste in sospeso. Un ruolo importante per Pierfrancesco che, dopo due pellicole da regista, torna da protagonista sul grande schermo: “Recitare e basta è bellissimo. Qui, poi, c’era un personaggio scritto da altri, ma ispirato a me”. Sul personaggio che interpreta nel film ha dichiarato: “Quando ho assistito alla prima proiezione, continuavo a ripetere: «Ma che minchione è Paolo!». Poi, mi sono sentito davvero davanti allo specchio. Soprattutto dal punto di vista sentimentale. E non vado avanti perché l’altra persona coinvolta non è qui. Comunque a Daniele Luchetti ho detto subito: «Non ti romperò le scatole». Non sopporto i capricci degli attori”.
Pif e la felicità: “Il mio lavoro”
Intervistato da Amica, Pif ha raccontato cosa è la felicità. L’attore e regista si è soffermato anche su cosa sia giusto fare o non fare per cercare di vivere meglio: “se penso a chi è alla ricerca disperata della felicità, tanto da salire su un barcone e rischiare la vita nel Mediterraneo, mi chiedo come possa io essere infelice. Poi è inevitabile arrabbiarsi, soprattutto in Italia. A 46 anni so che l’importante è riuscire a “scazzarsi”, nel senso di farsela passare”. A chi gli domanda cosa è la felicità oggi per lui, Pif risponde così: “Il mio lavoro. L’aver conquistato la fiducia dei produttori e del pubblico. Poter fare quasi tutto quello che voglio. Essere riuscito a scrivere un libro da solo “che Dio perdona a tutti”. Sapere che i miei genitori stanno bene. E aver capito che non sarò mai completamente felice”.