Marisa Laurito e Fioretta Mari ospiti a La vita in diretta: le due attrici hanno rilasciato una lunga intervista a Francesca Fialdini e Tiberio Timperi, tra carriera e progetti futuri. Le due artiste saranno infatti protagoniste a teatro con lo spettacolo “Due donne in fuga” e hanno parlato della nuova avventura in vista. Riflessioni anche sulla vita lavorativa, a partire da Fioretta Mari: «Noi professionisti dobbiamo sottostare alle regole, quando un po’ si ribelle ma molte volte devi sottostare. Io ho il dono di Dio di capire cosa può andare bene o meno». Uno sguardo al passato per Marisa Laurito: «Rimpianti? Subito dopo Domenica In, forse ho sbagliato col senno di poi: oggi se stai in una trasmissione, non vai più via. Dopo il successo di Domenica In volevano darmi qualsiasi cosa, io dissi di non voler fare più niente: eravamo abituati a fuggire perché bisognava riflettere sul da farsi. Oggi penso di aver sbagliato, un altro paio di anni a Domenica In non mi avrebbero fatto male».



MARISA LAURITO E FIORETTA MARI A LA VITA IN DIRETTA

Giocando con i due conduttori, le due attrici hanno rivelato interessanti retroscena. La Laurito, alla domanda se fosse mai scappata da un fotografo, ha replicato: «Io sì, molto spesso: uno una volta esagerò molto e lo presi a borsettaie. Ho molto amore per la privacy, ricordo che uscii su un giornale: mi fotografarono da una terrazza accanto e scrissero “ecco il nuovo amore di Marisa Laurito”, ma era mio fratello!». Fioretta Mari, invece, se fosse mai scappata da un teatro: «Io da un teatro in fiamme, devo la vita a due coraggiosi: mi presero di peso e mi portarono via». Questo il commento di Marisa Laurito: «Io sì, ci fu un terremoto a Napoli: scappai a gambe levate». Infine, un ricordo di Mario Marenco: «Grande personaggio, è stato un grande amico e un grande straordinario comico surreale. Una volta l’ho intervistato e, sapendo che non si poteva sapere che combinava, dopo ogni domanda faceva un urlo strano» le parole della Laurito, con la Mari che evidenzia «grande Mario Marenco, voglio anche ricordare il grande Pino Caruso».

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