Massimo Ferrero è tornato a Domenica in per parlare del suo passato e dei primi passi nel mondo dello spettacolo. Da ragazzino ha infatti lavorato con alcuni fra i divi più importanti del cinema, fra i quali anche Elizabeth Taylor, incontrata per ben due volte: “Con Liz (Taylor,ndr) ho fatto un film, era una grande donna […] Mi sono infilato nella sua roulotte – ha aggiunto poi il presidente della Sampdoria – Era una donna inavvicinabile ma molto simpatica […] lei si è fatta due risate”. Ferrero ha poi parlato del periodo in carcere: “La galera a 14 anni? Era carcere minorile, non ci sono più le galere”, ha spiegato bacchettando Mara Venier per aver adoperato un termine sbagliato, poi ha aggiunto: “Non ho rapinato, non ho stuprato è soltanto una storia adolescenziale, lei era figlia di un vigile urbano e non voleva che ci frequentassimo. Cosa gli ho fatto? Nulla – ha aggiunto l’ospite – Il padre era una guardia e non voleva che fossi fidanzato con lei […] era malato di mente, non gradiva, era una storia adolescenziale, un giorno salgo sulla vespetta, la metto in moto, il vigile osa fermarmi, io gli do uno schiaffo, il capello rotola, la fortuna del signor Ferrero è che mi è finita la benzina e lui mi ha corcato di botte”. (Agg. di Fabiola Iuliano)

Presidente della Roma?

Massimo Ferrero. Una vita da cinema. Di cui il cinema è protagonista. E il calcio, invece, coprotagonista. O antagonista, addirittura, dal momento che lo ha distolto dai suoi piani iniziali. In principio, infatti, c’era il Massimo Ferrero attore. Poi il Massimo Ferrero produttore cinematografico. E infine il Massimo Ferrero presidente. Il suo equilibrio l’ha trovato unendo i due mondi, in una commistione inedita che sembra suggerirci questo: certe partite sono un film (e certi film sono una… palla?). Le emozioni, d’altro canto, sono più o meno le stesse. Lo sport lo fa anche sognare: il suo desiderio più grande, adesso, è quello di prendere il posto di Pallotta alla presidenza della Roma. “Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto. Io sono romanista, romano, nato a Testaccio, più di così non si può. Un giorno, quando James Pallotta deciderà di andare in pensione, io ci sarò”. Lo ha dichiarato a Domenica in una settimana fa: “È il mio sogno. Diamo ai lupacchiotti la squadra che si meritano”.

Massimo Ferrero sulla cessione della Sampdoria

Massimo Ferrero pensa già alla staffetta. Giorni fa si vociferava sulla presunta cessione della Samp al fondo York Capital; lui si dice “fiero”, ma smentisce. “Sono molto orgoglioso che la Sampdoria sia ambita da gruppi industriali e da grossi imprenditori internazionali: vuol dire che ho lavorato molto bene. Voi continuate a fare questo cinematografo, che io vado a lavorare. Non ho tempo da perdere. Fra tre-quattro anni qualcuno verrà portando cose serie, non ‘ste buffonate. Lavorare, lavorare e poche chiacchiere perché senza soldi non si canta messa”. Chiamato ad approvare il rendiconto, il cda della squadra si è riunito in sede pochi giorni fa. “Approviamo il bilancio come richiesto dalla Covisoc e dalla Uefa, oggi vado lì e lo firmo”, ha spiegato Ferrero alla Gazzetta dello Sport. “E quello che sarà firmato verrà pubblicato, così vedrete da soli quello che succede oggi: non si possono dire bugie perché non albergano in me. Pensavo di essere un esperto di cinema ma voi siete più bravi di me: questa è una grande fiction. Oggi che deve succedere? Niente”.

Massimo Ferrero: “Fatevi avanti”

Al termine del cda cita anche l’allenatore: “State facendo fare una brutta figura a Vialli che è stata una bandiera della Samp ed è una bravissima persona: sono allibito dal fatto che non smentisca. Io non ho trattato con nessuno. Ho dato un numeretto e se c’è qualcuno interessato si faccia avanti, ma devo sapere chi è perché non vendo a un fondo avendo messo cinque anni di sangue nella Samp”. In definitiva: “Smentisco totalmente l’esistenza di una trattativa. MedioBanca è l’advisor: se qualcuno vuole fare un’offerta va lì e offre del denaro”.