Bruno Venturini incanta il pubblico di Domenica In: la sua voce profonda crea un’atmosfera a dir poco magica negli studi Rai col pubblico che non può non alzarsi in piedi dinanzi a questo maestro che porta in alto il nome dell’Italia in tutto il mondo. Eppure, come svelato da Mara Venier, per quanto il suo repertorio sia legato alla canzone napoletana, Bruno Venturini non è di Napoli bensì di Pagani, al punto che il sindaco De Magistris gli ha promesso la cittadinanza onoraria. La partecipazione a Domenica In è anche l’occasione per presentare un libro a cura di Gianni Mauro, “Una voce ha emozionato il mondo”. Venturini spiega:Io sono nato artista prima nel mondo e poi in Italia”. Il suo entusiasmo è contagioso:”In un teatro gremito ho giurato:’Da stasera ricomincio i miei secondi 40 anni di carriera’. (agg. di Dario D’Angelo)
Bruno Venturini a Domenica In
La puntata di Domenica In di oggi si preannuncia ricca di emozioni, con tanta musica e grandi interpreti. Tra gli ospiti di Mara Venier spicca Bruno Venturini, uno degli ambasciatori nel mondo della musica napoletana. L’arista si è guadagnato la stima degli addetti ai lavori grazie alle sue splendide esecuzioni e per l’Antologia della Canzone Napoletana. E sono tutti ricordi che Bruno Venturini snocciolerà nell’intervista esclusiva con Mara Venier, in un vis à vis che permetterà ai suoi fan di conoscerlo meglio. Si parlerà ovviamente di musica napoletana ma anche di tutti gli altri generi, con commenti sui talenti emergenti che si sono fatti strada in questi ultimi anni nel panorama musicale. E quel che avrà da dire Bruno Venturini sarà senza alcun dubbio interessante, dal momento che si tratta di un personaggio capace di vendere oltre 100 milioni di dischi.
Bruno Venturini a Domenica In: l’erede di Caruso da Mara Venier
In molti hanno sempre considerato Bruno Venturini l’erede naturale di Caruso, ma gli apprezzamenti internazionali è riuscito a guadagnarseli per la sua unicità e i suoi record. Come l’esibizione nel 1984 in Cina post Mao. In una intervista rilasciata tempo fa La Repubblica, Bruno Venturini aveva così ricordato quell’importante esperienza asiatica: “Ci sono andato prima di Bertolucci, ho cantato ‘O Sole mio a piazza Tienanmen davanti a un milione di cristiani”, ma il primato non è il mio, è solo di Napoli…”. Il settantaduenne conta migliaia di concerti ed esibizioni in tutto il mondo e non ha alcuna intenzione di fermarsi, grazie anche all’aiuto fondamentale del figlio, Salvatore, che organizza con lui i tour. Entrambi uniti dall’amore per la canzone napoletana, che vorrebbero venisse finalmente riconosciuta patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Bruno Venturini, quell’incontro con Sergio Bruni
In una delle sue interviste più recenti rilasciate a La Repubblica, Bruno Venturini ha raccontato con emozione l’incontro avvenuto con Sergio Bruni. Chissà che non possa riavvolgere il nastro dei ricordi anche a Domenica In, nella chiacchierata con Zia Mara. “Avevo 14 anni – ha ricordato – il maestro Vincenzo Acampora nella Galleria Umberto, dove ci ritrovavamo con tutti gli artisti, me lo presentò. Ottenni un’audizione a casa sua. A villa Bruni gli cantai “Maschera”, una canzone scritta da lui e Murolo e ” ‘O locco” di Raffaele Mallozzi, che prendeva in giro Celentano e chi tradiva la melodia in favore del rock. Mi accompagnava al piano il maestro Gianni Aterrano. Bruni mi prese a ben volere, provai a casa sua per sei mesi di fila. Debuttai con lui al San Ferdinando, quella sera feci l’errore di assecondare il pubblico e di bissare proprio con “‘O locco”, Bruni mi fece mandare a riprendere: “Qui bissa solo Sergio Bruni! Che non accada mai più”. Un’altra sera mi dimenticai di entrare in scena, lui si arrabbiò e mi vietò di esibirmi anche dopo”.