Nel ripercorrere il suo passato nei Pooh, Roby Facchinetti ricorda a Domenica In la vittoria al Festival di Sanremo: “L’emozione come l’abbiamo vissuta noi era talmente grande che davvero te la porti dietro tutta la vita”, spiega l’ospite di Mara Venier, che non dimentica l’artefice del suo grande successo, il paroliere e amico Valerio Negrini: “È il nostro poeta e fondatore dei Pooh – spiega l’artista – va riconosciuta al sua bravura. Valerio, senza nulla togliere nulla agli altri, ha scritto di tutto, ha parlato di tutto, ha parlato di omosessualità nel ’77, ha parlato di amicizia, ha paratalo di personaggi storici, mitologici”. Ripercorrendo l’affetto che lo legava a Valerio Negrini, morto nel gennaio del 2013, Facchinetti si è commosso: “Manca molto, era una sintonia perfetta […] quando lui se ne andò, nel 2013, al tavolo perfetto mancava una gamba”. Il cantante ricorda poi i suoi compagnia di avventura: “Abbiamo avuto tutto e anche di più, ho grande gratitudine nei confronti degli altri componenti, per quello che mi hanno dato”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



“Riccardo Fogli è emotivamente provato”

A Domenica In spazio al ricordo dei Pooh con Roby Facchinetti, che ripercorre l’amicizia con Riccardo Fogli e il suo doloroso addio nel 1973: “Con Riccardo c’era questo rapporto molto forte e non riuscivo a capire – rivela il cantante – eravamo troppo giovani per capire profondamente una cosa di questo tipo, l’abbiamo gestita male tutti”. Facchinetti conferma infatti che non è stato facile sopportare l’abbandono di Fogli, in un periodo piuttosto complicato: “Eravamo in crisi, era il ’70, avevamo avuto il successo di Piccola Ketty, ma aveva fatto il suo corso”. Per questo motivo, quando Riccardo si innamorò e decise di scegliere l’amore, “per noi è stato incomprensibile, quasi un tradimento […] poi abbiamo avuto dei cambiamenti, come se i Pooh fossero un’entità a parte, siamo andati avanti”. Oggi, però, il loro rapporto è più forte di prima, ecco cosa rivela Facchinetti sull’esperienza del cantante all’Isola dei Famosi: “È stata dura, lui è un mangione, lì non si mangiava […] deve riprendersi, ma è una roccia. Emotivamente è un po’ provato, gli ho chiesto ‘ci ritorneresti?’ mi ha detto ‘ci ritornerei con tutta la mia famiglia, il resto sono chiacchiere'”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



“Devo dire grazie a mio nonno”

Roby Facchinetti rivela a Domenica In i motivi per cui, già da giovanissimo, ha deciso di abbandonare il suo vero nome, Camillo, per adottarne un altro: “Rientravo da una scuola di musica, tornai a casa e dissi ‘mamma come ti è venuto in mente di chiamarmi Camillo? A me non piace – ricorda il cantante – da oggi mi chiamo Roberto'”. Inoltre, ha aggiunto l’ospite di Mara Venier: “Volevo suonare in una band e pensavo ‘al pianoforte Camillo’, non andava, proprio non mi piaceva, da quel momento sono Roberto, ma in famiglia mi hanno sempre chiamato Camillo e continuano a farlo”. Per quanto riguarda la sua passione per la musica, rivela: “Devo dire grazie a mio nonno paterno, che purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere perché se n’è andato quando avevo 40 giorni – ha ricordato il cantante – era un musicista. Dirigeva un coro polifonico e scrisse una messa cantata […] mia madre cantava tutto il giorno, io ero circondato dalla musica”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Il passato? Solo un ricordo

Francesco e Roby Facchinetti accettano l’invito di Mara Venier nel salotto di Domenica in. Papà Roby si esibirà al pianoforte in alcuni dei grandi successi dei Pooh, mentre Dj Francesco lo attenderà per l’intervista sul loro rapporto e la loro vita. I due non sono mai stati più uniti di adesso. Niente a che vedere con il passato burrascoso e pieno di litigi che Francesco ha sempre descritto. Il ragazzo ribelle e scapestrato di una volta ha lasciato spazio a un padre responsabile e a un marito premuroso (per la gioia dell’ormai “nonno” Roby). Le incomprensioni, tra loro, erano in parte dovute all’assenza del cantante, costretto a lunghe tournée coi Pooh che lo tenevano lontano da casa. Ora che l’armonia è ritrovata, però, Francesco e Roby tornano insieme anche davanti alle telecamere.

Francesco e Roby Facchinetti: il piccolo di casa fa il talent scout

Nel corso dell’intervista della settimana scorsa a Verissimo, Francesco Facchinetti ha chiarito la sua posizione: “Facevo fatica ad accettare che papà non ci fosse per me, era bello vederlo sul palco, ma lo avrei voluto accanto”. Poi però ha capito: “Per rendere felici le persone doveva sacrificare un po’ di tempo per la famiglia. Sono molto orgoglioso di lui per come è riuscito a gestire il nostro rapporto”. Quanto alla carriera, procede tutto a gonfie vele: “Non faccio più il cantante, per fortuna. Sono sempre stato un catalitazzatore di cose, mi definirei un dj nel vero senso del termine, ovvero mi piace mischiare le cose. Adesso investo sui giovani, sulle risorse umane. Ho avuto la fortuna di investire su Irama, Riky. Mi adatto alle situazioni. Nella mia vita ho attraversato momenti di up e down, purtroppo ci insegnano che fallire sia una cosa sbagliata, ma fallire ci fa crescere”. Una grande certezza, quella che ha maturato: “Quando capisci i tuoi limiti, impari a crescere”.

Francesco e Roby Facchinetti, da “nemici” ad “amici”

Quello tra Francesco e Roby Facchinetti è in fondo un rapporto come tanti. Una storia d’amore tra padre e figlio “a lieto fine”: “Nella mia adolescenza, mio padre ha rappresentato il mio nemico numero 1. Ha donato se stesso agli altri, e difficilmente mi faceva da papà. Poi, quando sono salito sul palco, ho capito che lui non avrebbe potuto fare altrimenti per amore di tutti, del suo pubblico. L’ho perdonato da una parte”. Subito dopo la famiglia, per i Pooh, ci sono sempre stati i relativi componenti. Nessuno ne ha mai fatto mistero; lo stesso Riccardo Fogli, da naufrago all’Isola dei famosi, ha dichiarato di sentire in primis la mancanza di Roby. Lo ha fatto subito dopo il videomessaggio di quest’ultimo: “Hai conquistato tutti e tutti ti vogliono bene. Tu sei Riccardo, continui a essere Riccardo sull’Isola, sul palco e in mezzo alla gente. Questa è la tua forza. Al rientro ti aspettano tante cose bellissime. Ti abbraccio”. Nelle parole di Roby, una volta in più, la conferma di quando affermava Francesco: “Ha donato se stesso agli altri”. E alla fine è perdonato.