I Gatti di Vicolo Miracoli tornano in tv. Jerry Calà, Franco Oppini, Ninì Salerno e Umberto Smaila si ritroveranno a Domenica Live. Una bella sorpresa per i fan del gruppo cabarettistico e musicale italiano attivo dal 1971 al 1985. «Ci sarà una sorta di reunion per festeggiare a sorpresa il 93esimo compleanno della mamma di Umberto Smaila», ha anticipato Barbara d’Urso. Negli anni 80 la loro comicità era un cult. Facevano ridere grandi e piccoli, ottennero un successo clamoroso, poi si sciolsero per intraprendere percorsi solitari tra cinema, teatro e musica. Molti anni dopo sono tornati insieme per il film 2016 Odissea nell’ospizio, la storia autobiografica di quattro vecchi attori che facevano parte di un gruppo e si ritrovano in una casa di riposo. Jerry Calà è stato il motore della reunion. Una reunion di successo perché il feeling da battutari incalliti non è mai passato. «E pur avendo fatto dei percorsi da soli, siamo rimasti molto uniti affettivamente, ci siamo sempre frequentati», raccontò Ninì Salerno in un’intervista di qualche anno fa.
I GATTI DI VICOLO MIRACOLI DI NUOVO INSIEME A DOMENICA LIVE
Jerry Calà invece in un’intervista passata ha evidenziato il contributo del compianto Carlo Vanzina al successo de I Gatti di Vicolo Miracoli. «Devo tantissimo a lui», raccontò. Questo per quanto accaduto una sera, quando andò a vedere il gruppo al teatro Tenda a Roma. «È stato subito amore. In pochi minuti eravamo già amici, aveva colto la nostra ironia e ci convinse a debuttare al cinema con Arrivano i Gatti nel 1980. Un anno dopo mi volle come protagonista insieme a Diego Abatantuono ne “I Fichissimi” e da li poi le nostre carriere sono decollate», spiegò Jerry Calà a DomaniPress. Invece sul film realizzato con i Gatti di Vicolo Miracoli, per il quale ha curato la regia, spiegò all’AdnKronos: «Mentre riaprivo il cassetto della memoria, che si è rivelato un armadione, ho ripensato alle tante cose fatte insieme con I Gatti e mi è venuto in mente che sarebbe stato divertente scrivere un film in cui ci ritrovavamo vecchietti in questo ospizio che rispecchia vizi e virtù italiane, dalla malasanità ai migranti».