Ci sarà anche Bosa in Sardegna tra gli splendidi posti presentati a Il borgo dei borghi stasera, 3 novembre. Chi vi giunge, trova un borgo capace di fondere tradizione e modernità anche se il quartiere storico di sa Costa, toglie il fiato per la scenografia che regala. Le case che risultano aggrappate sulle pendici del colle di Serravalle in successione tra loro, sono dipinte di tutti i colori quasi per staccarsi dal castello dei Malaspina che domina dall’alto il paese. Edificato agli inizi del XII secolo per volere della famiglia Malaspina dello Spino Secco, il castello gode di un meraviglioso panorama. Molte le leggende legate a questo maniero. Si narra che il marchese, geloso della moglie, fece realizzare un passaggio nella roccia che univa il castello con la cattedrale affinché la sua bella sposa potesse andare a messa senza farsi vedere da nessuno. La storia prosegue con un eccesso di gelosia che vide il marchese tagliare le dita delle mani della sua signora per poi avvolgerle dentro ad un fazzoletto che, però fece cadere per errore. Lui venne imprigionato ma la leggenda dice che alcune rocce che si trovano intorno al castello sono le dita della marchesa pietrificate.



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Bosa, Il borgo dei borghi: dal castello fino al colle di Serravalle

Il castello che sorge a Bosa, protagonista de Il borgo dei borghi, vide varie modifiche nel corso dei secoli e prima di essere lasciato deserto. Nonostante il suo abbandono, l’edificio si è ben conservato e lo si può raggiungere attraverso le scalinate che si trovano sia ad ovest che ad est di Bosa o, in alternativa, proprio dalle viuzze che partono dal rione sa Costa. Per chi è interessato non può sfuggire alla propria attenzione la bella torre pentagonale grigia e rossa, le sette torri squadrate e la torre maestra in pietra chiara. All’interno si trova la quattrocentesca chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos. Il borgo si espande fino all’inizio del colle di Serravalle attraversato dal fiume Temo che regala atmosfere rarefatte e romantiche anche grazie al pittoresco Ponte Vecchio. Vero esempio di archeologia proto-industriale è la Conciaria di Bosa. L’attività conciaria della cittadina nacque ancor prima della Roma antica e divenne una tradizione sin dal XVII secolo che si sviluppò fino a raggiungere il suo massimo nella seconda parte del XIX secolo. Al giorno d’oggi, restano gli scheletri di quella che fu una florida attività che contraddistinse Bosa, famosa per la sua alta qualità. La visita al museo delle Conce, situato proprio all’interno di una conceria del XVIII secolo, permetterà ai visitatori di conoscere le tecniche di lavorazione e gli attrezzi utilizzate per la finitura. Da vedere nelle vicinanze di Bosa, la chiesa in stile romanico di San Pietro extra muros, nella località di Calmedia. Da segnalare il Karrasegare osincu, una delle più antiche tradizioni di Bosa: il suo Carnevale. Gli sportivi possono praticare trekking, percorsi in MTB e ogni attività balneare mentre per gli appassionati della natura c’è il birdwatching da vivere nel parco biomarino di Capo Marrargiu.



Il racconto per immagini

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