Otranto
è tra i finalisti de Il borgo dei borghi, programma che andrà in onda oggi, 3 novembre, su Rai Tre. Gioiello del Salento e punto più a oriente d’Italia, è un borgo ricco di arte, cultura e storia. L’origine del suo nome è incerta e le teorie più accreditate sono quelle che dicono provenga dalla parola Hydruntum – ossia il fiumiciattolo che solca la valle d’Idro- o quella che derivi dal nome dell’altura che esisteva vicina al porto che si chiamava Odronto. Il visitatore che giunge nel piccolo borgo antico non può non notare come questo sia circoscritto da poderosa mura difensive che devono essere superate oltrepassando la Porta Alfonsina. Fondata da coloni greci che videro le potenzialità di una invidiabile posizione e inclusa nel territorio della Magna Grecia fu, via via conquistata dai romani, Longobardi, Bizantini e continuando con gli Angioini, Aragonesi, Turchi e poi Veneziani prima di finire con i Francesi. Risulta facile intuire che tutte queste dominazioni lasciarono il loro segno all’interno della cittadina proprio a partire con il possente Castello Aragonese del XV secolo. Voluto dal Re d’Aragona, il castello presenta una pianta pentagonale circoscritta da un profondo fossato protettivo ed è caratterizzato da tre torri angolari a forma cilindrica. La piazza dove si trova il castello è il punto di partenza di quell’intreccio di vicoli e viuzze che costituiscono il borgo e, quindi, la parte più scenografica di Otranto. Si tratta di una vera e propria scoperta per coloro che non hanno mai visitato il borgo così ricco di atmosfere tra scalinate che si aprono all’improvviso, piccoli cortili, casette dai bianchi muri e da piccole botteghe ferme nel tempo.
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Otranto, Il borgo dei borghi: dalla Cattedrale alla piccola chiesa di San Pietro
La visita di Otranto, protagonista a Il borgo dei borghi, deve continuare con una sosta alla Cattedrale dedicata a S. Maria Annunziata databile all’anno Mille. La chiesa ha un alto valore storico perché conserva i resti di 800 fedeli massacrati durante l’invasione dei Mori nel 1480 che resistettero all’abiura. Si tratta di uno degli eventi più dolorosi di Otranto che fu celebrato all’interno della Cappella dei Martiri che, insieme ad un mosaico pavimentale che raffigura l’Albero della Vita, sono vere e proprie uniche opere d’arte. Interessante da vedere è la piccola chiesa di San Pietro dallo stile bizantino che, leggenda narra, deve il suo nome al fatto che l’Apostolo passò proprio nel luogo in cui sorse la chiesa durante il suo viaggio dalla Palestina verso l’Urbe. Vero o no, questa risulta essere la chiesa più antica della città dal momento che il suo nucleo risale al V secolo. Molto pittoresco è il porto che è da sempre stato luogo di commerci e delle attività della cittadina salentina a partire dalla pesca e poi, dal turismo. Incantevole è l’addentrarsi nel borgo al calar della sera quando le viuzze si illuminano creando una speciale atmosfera. Molte gli eventi che Otranto organizza durante l’anno a partire dalle Giornate Medioevali in primavera, la Notte Rose a giugno, l’Otranto Jazz Festival, La Ghironda e l’Otranto Film Found Festival.