Vittorio e Alessandro Di Battista chiariscono a “Le Iene” la vicenda del lavoratore in nero nell’azienda di famiglia. «Non se la passa benissimo. La situazione è piuttosto diffusa», spiega l’ex deputato M5s quando Filippo Roma gli chiede conto della situazione in cui versa la società. E quando gli viene detto che avrebbe dovuto aiutare il padre anziché fare il giramondo, se la prende – seppur garbatamente – con l’inviato: «Avrei dovuto usare i 260mila euro che ho restituito nell’azienda di mio padre, ma questa si chiama etica. Tu la chiami propaganda, per me è rispetto dei cittadini. E non ho fatto il giramondo, ho lavorato». A proposito dei debiti dell’azienda, ha poi spiegato che il padre «ha fatto una rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate». La Iena Filippo Roma ha poi intercettato Vittorio Di Battista, che ha candidamente ammesso di avere un dipendente in nero. «Bisogna capire perché la gente non può assumere regolarmente», prova a giustificarsi. E poi spiega: «Lavora 4-5 ore a settimana di media, ma io non credo di essermi approfittato». Le Iene tornano allora dal figlio per chiedergli come mai non avesse rivelato la vicenda del lavoratore in nero nella precedente intervista. Dopo aver spiegato di averlo appreso quel giorno stesso, l’ex deputato M5s ha affermato: «Credo che lavori ancori. C’è qualcosa che non va e che va sistemato. Ma andate anche da Berlusconi e chiedeteli dei finanziamenti a Cosa nostra». (agg. di Silvana Palazzo)



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IL CASO DEL LAVORATORE IN NERO IN AZIENDA

«Sono arrabbiato»: dopo Di Maio è Alessandro Di Battista a dirsi “incazzato” per quanto le Iene hanno scoperto sulle attività dei proprio padri: più del vicepremier, l’ex inviato del Fatto in Sud America sottolinea come l’assunzione di un lavoratore in nero nell’azienda di famiglia sia un fatto gravissimo e non vuole accompagnare scuse. Nella lunga intervista avvenuta poco fa a Domenica Live, Alessandro Di Battista ha affrontato tanti temi – dai migranti a Salvini, passando per il Reddito di Cittadinanza e il Venezuela – ma il tema del video delle Iene è giunto solo agli sgoccioli del programma (coincidenza o braccio di ferro tra i rispettivi uffici stampa?) e il grillino doc ha soltanto ribadito «sono molto arrabbiato perché mio papà Vittorio ha assunto un lavoratore in nero». Nessun aggiunta e nessun commento in merito a quello che Le Iene mostreranno questa sera nell’atteso servizio di Filippo Roma: strategia comunicativa del M5s dopo i problemi causati a livello d’immagine sul caso di papà Antonio Di Maio? (agg. di Niccolò Magnani)



IL SERVIZIO DE LE IENE CONTRO PAPÀ DI BATTISTA

Le Iene continuano a dettare almeno in parte l’agenda politica e a creare imbarazzo tra alcune delle figure di spicco della politica italiana: dopo Di Maio e Renzi, l’ultima vittima è Alessandro Di Battista, ex parlamentare del MoVimento 5 Stelle che ieri in una diretta Facebook ha dovuto ammettere come il padre Vittorio avesse assunto un lavoratore in nero nella sua azienda, la Di.Bi.Tec srl, che commercializza apparecchi sanitari a motore. “Dibba” ha voluto anticipare il servizio del programma di Italia Uno firmato da Filippo Roma e che avrà come protagonista proprio il padre, Vittorio Di Battista. Dalle anticipazioni della trasmissione Mediaset si può vedere Di Battista senior rispondere senza titubanze alla domanda di Filippo Roma:”Ha tenuto mai lavoratori in nero nella sua ditta?”. “Sì”, la risposta secca del papà del grillino, che aggiunge:”Pensi che scoop”. Roma si informa anche su quanti dipendenti in nero abbia tenuto e Di Battista replica: “Uno per quattro, cinque ore la settimana di media”.



VITTORIO DI BATTISTA, “NON MI SONO APPROFITTATO”

Ma se Alessandro Di Battista nella sua diretta Facebook aveva sottolineato la gravità della condotta del padre, con cui ha detto di essersi “incaz*ato” e per il fatto di aver assunto un lavoratore in nero, e per averglielo tenuto nascosto, Vittorio Di Battista davanti a Filippo Roma de Le Iene Show ha parzialmente giustificato il lavoro nero:”In certi aspetti sì, anche perché è diffuso in Italia. È diffuso in maniera totale. Questo significa che dovremmo accettarlo? Alla domanda dell’inviato Mediaset, Dibba senior oppone una risposta più “politica”:”Si dovrebbe cercare di contrastarlo ma colpendo, come dire, la situazione che impedisce a tanta gente per esempio di assumere regolarmente perché costa un sacco di soldi o a tanti disgraziati che vanno a cercare lavoro di adattarsi pure a situazioni del genere”. Roma però incalza Di Battista padre, sottolineando come la parte debole sia rappresentata sempre e comunque dal lavoratore, e l’intervistato non può che salvarsi in corner:”Non credo di essermi approfittato. Ho usufruito di certe situazioni”.