Sophie Perry, figlia di Luke, l’amato attore morto solo poche ore fa, ha deciso di rompere il silenzio. Lo ha fatto con un post pubblicato su Instagram dove ha espresso le sue emozioni attuali e ha ringraziato tutti coloro che le sono stati vicini in questi giorni. “Sono successe molte cose questa settimana – scrive la figlia di Luke Perry su Instagram accanto a una foto che la ritrae insieme al padre – Sta accadendo tutto velocemente. Sono tornata dal Malawi appena in tempo per essere vicina alla mia famiglia e nelle ultime 24 ore ho ricevuto tanto amore e un sostegno enorme. Non posso rispondere individualmente a centinaia di messaggi ma li leggo e li apprezzo tutti. Non sono certa di come ci si debba comportare in queste situazioni. Nessuno ti insegna a gestire momenti del genere, specialmente quando tutto ciò accade di fronte a un pubblico. Sappiate semplicemente che vi sono grata”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
IL RICORDO DI BARBARA D’URSO
Una generazione piange Luke Perry, per tutti, il Dylan di Beverly Hills. L’attore americano si è spento nelle scorse ore all’età di soli 52 anni, stroncato da un ictus. Con la sua interpretazione di Dylan nel telefilm che ha sdoganato negli anni ’90, ha fatto innamorare una generazione di ragazzine, quelle che ora hanno fra i 35 e i 45 anni, la maggior parte delle quali ha voluto dedicare un pensiero sui social all’attore scomparso. Della morte prematura di Perry se ne è parlato anche negli studi di Barbara D’Urso, durante la puntata odierna di Pomeriggio 5. La padrona di casa si è collegata prima con New York con Maria Luisa Rossi Hawkins, l’inviata negli States del Tg5, che ha mostrato alcune pagine dei giornali americani, fra cui un maxi titolone “Lacrime per Luke Perry”, ricordando appunto i milioni di fan in lutto. La D’Urso ha poi mandato in onda un momento storico della nostra televisione, quello risalente al 1995, quando Corrado consegnò a Dylan il Telegatto dell’anno, proprio per la sua interpretazione in Beverly Hills 90210. «E adesso – ha chiuso la D’Urso – Corrado e Luke Perry staranno ridendo da lassù…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LUKE PERRY, DYLAN DI BEVERLY HILLS È MORTO
Luke Perry se n’è andato: e con lui è morta una piccola parte di adolescenza per almeno una generazione, cresciuta a pane e Beverly Hills 90210. Perché Luke Perry c’ha provato a ritagliarsi un altro volto, a staccarsi dall’immagine di Dylan, ma come tutti i personaggi “iconici”, Luke è rimasto il suo personaggio. Così non può sorprendere, o forse è addirittura giusto, che tra i commenti più strazianti alla sua morte (vera) ci sia quello della ragazza che più lo ha amato nella finzione: Brenda. Shannen Doherty a “People” ha infatti commentato:”Sono scioccata, ho il cuore spezzato. Sono devastata. Ho così tanti ricordi di Luke, che sono impressi per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Luke era un uomo intelligente, silenzioso, umile e con un cuore d’oro. Mi è stato vicino durante la mia battaglia contro il cancro e ci siamo riavvicinati, più anziani e saggi, ma quel feeling fra noi è rimasto intatto. C’è un affetto speciale che lega le persone che hanno fatto un percorso insieme come noi. Mi mancherà ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo”. Una storia d’amore, tra Dylan e Brenda, vera come la morte di Luke. (agg. di Dario D’angelo)
LUKE PERRY E’ MORTO
Una generazione intera (e forse qualcosa di più) si è risvegliata da un colpo durissimo ieri sera con l’annuncio della morte di Luke Perry: è morto il “nostro” Dylan di Beverly Hills, una delle figure più iconiche della tv e del cinema degli Anni 90. 52 anni, dopo l’ictus che lo aveva colpito lo scorso 27 febbraio non si è mai riuscito a riprendere e per giorni al suo capezzale i suoi cari (tra gli altri, la fidanzata Wendy Madison Bauer, l’ex moglie Minnie Sharp, la madre Ann Bennett, il patrigno Steve Bennett, il fratello Tom Perry, la sorella Amy Coder) sono riusciti a dargli il lungo, struggente, addio. Era un semplice attore e neanche così “fortunato” negli anni a venire dopo le esperienze di Beverly Hills 90210, eppure a vedere la reazione del mondo “reale” oltre a quello dello star system, Luke Perry è come se ci suggerisse una diversa chiave di lettura: se ne va una generazione, un modo di interpretare quel sogno ribelle di molti anni addietro (alla James Dean) in un mondo però cambiato e sempre più “secolarizzato”. L’essere diverso per copione in realtà, a vedere i messaggi di amici e famiglia, era esattamente quello che era il “nostro” Dylan nella sua vita di tutti i giorni: «Non posso parlarne qui perché inizierei letteralmente a piangere, ma lo amo e lui lo sa. È Luke, è il mio Dylan» ha detto la sua “fidanzatina” nella fiction di Beverly Hills, “Brenda” Shannen Doherty.
L’ANEDDOTO SULL’AEREO: “L’EROE COL PALLONCINO”
«Luke Perry. Tu rendevi ogni situazione migliore, amico mio. La tua eleganza, il tuo umorismo, il tuo fascino e il tuo cuore gigante, hanno ispirato e incantato così tanti di noi in innumerevoli occasioni, con brillante aplomb. Riposa in pace. Sono davvero onorato di averti conosciuto in tutti questi anni», racconta sui social l’amico e attore Charlie Sheen, mentre la bella Sarah Michelle Gellar (protagonista di Buffy e altre serie degli Anni Novanta) riesce forse ad “accomunare” quanto tantissimi stanno scrivendo, anche persone normalissime e lontane dallo star system «La mia intera esperienza alla scuola superiore è stata plasmata da Brenda e Dylan. Ora devo tenere la mano della mia cara amica Shannen Doherty, mentre piange la perdita di Luke Perry. Non doveva andare così. Spero che la sua famiglia sappia quante vite ha toccato». Dagli Usa all’Italia e in ogni parte del mondo dove quella storia d’amore è stata vista e “sognata”: ma “Dylan” Luke Perry era prima di tutto un uomo e un padre e chi secondo noi è riuscito a raccontarcelo meglio in queste ore convulse dopo la tremenda notizia della morte è stato l’attore e regista Colin Hanks. Il figlio di Tom Hanks su Instagram ha postato un aneddoto straordinario sulla vita di Perry, finora mai “svelato”: «Perry una volta mentre era in aereo riuscì a calmare due fratellini in lacrime. L’ho incontrato solo una volta ma la storia è troppo bella per non essere condivisa in questo momento». In quel volo due ragazzini non riuscivano a smettere di piangere e ad un certo punto «dalla prima classe arriva un uomo: cappello, barba, occhiali da sole. Gonfia un palloncino, lo lega trasformandolo così in una spada. Si inginocchia, testa calata e braccia in su. In un secondo i bambini si sono calmati». Era Luke che poi confessò ad un meravigliato Colin Hanks di andare sempre in giro con alcuni palloncini per “casi” del genere: «l’uomo del palloncino/eroe» lo chiama Hanks, ribadito anche da Jack e Sophie che per Dylan erano “i” bambini, i suoi. «Era un papà fantastico, molto pratico, così orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato». Ciao Luke, il “nostro” Luke.