Scontro tra Gianluigi Nuzzi e Valerio Vinciguerra a Quarto Grado. In studio si stava parlando della scomparsa di Gessica Lattuca, la giovane mamma di Favara, quando il blogger ha voluto fare una precisazione. «Chi ti ha informato dicendo che Favara è la capitale della prostituzione? Qualcuno che ti ha detto che io e Serena Restivo siamo amici? Ma sai benissimo che non lo siamo, io la sto conoscendo solo ora. Non vorrei che si tratti di una questione di strumentalizzazione», attacca Vinciguerra mentre Nuzzi abbozza la smentita. «Non abbiamo mai parlato di capitale…». Ma Vinciguerra prosegue: «Io e Serena non siamo stati mai amici, io sono qui portavoce di una Favara che ha voglia di crescere. E ti confermo che non è capitale di prostituzione». Il conduttore di Quarto Grado non ci sta e replica: «Non abbiamo mai detto questo. Stai facendo una precisazione su una cosa che non abbiamo mai detto».



GIANLUIGI NUZZI, LITE CON VALERIO VINCIGUERRA

La lite in diretta tv tra Gianluigi Nuzzi e il blogger Valerio Vinciguerra verte su una presunta definizione di Favara che però il conduttore di Quarto Grado smentisce. «Vorrei capire chi è quello pseudo artista ti ha fatto vedere un lato di Favara che nessuno conosce, neppure il vicesindaco. Favara è ben altro, che sia chiaro», dice il blogger a Nuzzi riferendosi al servizio sui “segreti dei vicoli di Favara”. Quando finisce il suo intervento se ne esce con una battuta che irrita il padrone di casa: «Grazie, a te la parola Gianluigi». Non si fa attendere la replica di Nuzzi: «No, la parola la gestiamo noi, non gli ospiti. A me dispiace che il vicesindaco non conosca quel quartiere…». Ma poi viene subito interrotto e allora sbotta: «Posso finire, scusami? Aspetta, allora ti do io la parola. Funziona così: gli ospiti prendono la parola quando il conduttore la dà». E all’ennesimo inserimento di Vinciguerra nel suo discorso sposta subito l’attenzione su altro. Clicca qui per il video della lite (da 1:03:00)



Leggi anche

Liliana Resinovich, il giallo dello scooter nero/ Avvistato più volte vicino alla donna: chi lo guidava?