Gianfranco Funari è stato ricordato anche da Emilio Fede con cui ha avuto un rapporto sempre controverso. “Parlandone da vivo era un rompipalle gigante. Lui era un rompicoglion* vero, non mi sopportava perchè io ero qualcuno e lui non era nessuno” dice Emilio Fede. Poi l’ex direttore del TG4 ricorda di quanto l’ha incontrato per caso in un casino dove lui lavorava. “Mi ha fatto perdere dei tempi, ma ho smesso di giocare” ricorda Fede, “lui mi ha spiegato ricordati che quando giochi ci sono i bari, vanno a comprare le carte già truccate e si va a giocare”. Emilio Fede dice: “continuava sempre a prendere in giro per la gelosia e l’invidia”, ma non nasconde: “si è creato un personaggio ad hoc, non poteva che essere lui se non era il banalissimo fustigatore televisivo”. Lucci allora domanda: chi ha detto più cazza*e, te o lui? “Allora, lui è stato un castigatore, se fare o urlare agli altri leccacu*o può portare successo ben venga”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Antonio Di Pietro: “aveva la caratteristica di raccontare il paese reale”

Anche Antonio Di Pietro ricorda Gianfranco Funari: “quando venne cacciato dalla Rai, quando scoppiò l’inchiesta di mani pulite ebbe molta notorietà perchè fu molto reclamizzata in tv. Sapete qual è il sistema televisivo che l’ha più reclamizzato è stato Mediaset”. Lucci racconta di come Funari ad un certo punto della sua carriera sia diventato un punto di riferimento per il mondo della politica. “Lui aveva la caratteristica di raccontare il paese reale” dice Di Pietro ricordando proprio il periodo di mani pulite. “Io e Funari abbiamo avuto un rapporto non solo di tipo personale, ricordo che mi disse “Antò ascolta tutti, ma non ti fidare di nessuno” ricorda ancora l’ex magistrato italiano. Poi il ricordo di Giovanni Minoli: “Funari ha dato il là al movimento di Di Pietro ed è stato un protagonista della stagione di mani pulite perchè era dalla parte della gente”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Vittorio Sgarbi: “Rivoluzionario più che nelle idee, ma nel linguaggio”

Rai2 omaggia Gianfranco Funari con lo speciale televisivo “Lucci racconta Funari”. Tantissime le testimonianze di amici e colleghi che hanno ricordato il grande conduttore definito un rivoluzionario del piccolo schermo. “Rivoluzionario più che nelle idee, ma nel linguaggio” – dice Vittorio Sgarbi – “un linguaggio in cui rinunci ad ogni forma di ipocrisia, non assumi l’atteggiamento di servigio che è stato tipico di molta stampa, lui da subito l’ha eliminato”. Anche Francesco Rutelli: “un modo di raccontare la realtà rivoluzionaria per i tempi di allora. L’innovazione nella comunicazione, guardare diretto nella telecamera. Lui è stato un groupie per anni, organizzava gli spettacoli di piazza, un uomo a tutto tondo dello spettacolo e della comunicazione”.  (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Lucci racconta Funari

Lucci racconta Funari. Quest sera su Rai2, l’ex iena della TV svelerà i differenti lati della sua vita artistica. Nell’appuntamento in onda in prime time proprio Enrico Lucci, commemora il suo mentore riproponendo i momenti più rilevanti della sua vita e della sua gloriosa carriera. Nel corso della puntata, verranno raccontanti aneddoti e rivelate curiosità su uno dei personaggi più irriverenti della televisione italiana. Una storia, quella di Funari, formata non solo dal piccolo schermo, ma anche di tante donne e amori, tra cui la moglie Morena. Gianfranco poi, ha avuto molti amici ma anche qualche nemico, spesso attaccato dal suo stile mordace, diretto e pungente. Lucci, oltre a rendergli omaggio, avrà modo di parlare con tanti personaggi che hanno avuto il piacere di conoscerlo. Da Francesco Rutelli, Chicco Testa, Roberto D’Agostino, Antonio Di Pietro e Maurizio Costanzo. L’inedito appuntamento, potrà essere visionato anche in diretta e replica streaming, tramite il portale di RaiPlay oppure la relativa applicazione da scaricare per tablet e smartphone di ultima generazione. (Aggiornamento di Valentina Gambino)

Lucci, “figlio adottivo”

Nella prima serata della seconda rete di Casa Rai, Enrico Lucci renderà omaggio al suo unico precursore nella televisione italiana: l’istrionico presentatore Gianfranco Funari. Nel corso di questo appuntamento dal titolo “Lucci incontra Funari”, dopo aver visto la pace tra Emilio Fede e Lele Mora con “Realiti Scio’”, l’ex iena della TV si ripresenta concedendosi una parentesi più drammatica e meno giocosa. All’interno di uno studio che richiama il cielo, quale La Nuvola di Fuksas, il presentatore riporterà indietro dal Paradiso la memoria di chi lo ha indicato come suo unico erede, Gianfranco Funari. Morto ormai da quasi dieci anni (esattamente il 12 luglio 2008), il presentatore che per anni ha dato voce al popolo nei suoi talk-show, era un grandissimo amico di Lucci. L’affetto tra i due era tanto forte che non solo Funari ha definito Enrico il suo erede professionale, ma perfino lo ha avuto vicino prima della sua morte, come un caro familiare o, possiamo osare, un figlio adottivo. (Aggiornamento di Valentina Gambino)

Funari, protagonista dello speciale di Lucci

Gianfranco Funari torna protagonista in tv nello speciale “Lucci incontra Funari” in onda lunedì 25 febbraio alle 21.20 su Rai2. Si tratta di uno speciale appuntamento che la ex Iena ha voluto dedicare al grandissimo giornalista e conduttore televisivo che ha rivoluzionato il modo di fare televisione. Considerato da Funari come il suo erede naturale, Enrico Lucci è pronto a raccontare la straordinaria carriera e vita di uno dei conduttori di maggior successo della storia della televisione italiana. Durane la serate – evento, non mancheranno anche delle special interviste fatte a personaggi che hanno conosciuto Gianfranco: da Francesco Rutelli, Chicco Testa, Roberto D’Agostino, Antonio Di Pietro e Maurizio Costanzo, questi sono solo alcuni degli ospiti che interverranno durante la serata.

Gianfranco Funari: geniale e provocatore

Gianfranco Funari è nato nel 1932 a Roma, una città che ha sempre amato e di cui andava sempre orgoglioso. Non ha mai snaturato il suo accento tipicamente romano, anzi raccontava spesso che il suo bisnonno era il cocchiere di Papa Pio IX. Un uomo geniale e rivoluzionario, ma anche provocatorio che ha lasciato il segno nel mondo dello spettacolo. Durante la sua carriera ha fatto davvero di tutto come cantare: nel 1973, infatti, incide registra il disco “Ma io non canto… faccio finta!”, mentre “Famiglie svedesi” è il titolo di uno dei suoi romanzi. Prima di arrivare al successo in tv, Funari ha lavorato come croupier al Casinò di Saint-Vincent senza però cadere mai nella trappola del gioco. Ecco cosa ha raccontato a Gigi Marzullo: “Non amo il gioco d’azzardo, ma mi piace far giocare. Mentre nella vita ho sempre giocato d’azzardo. Adoro giocare con la vita”. Non solo, Funari ha sempre avuto il coraggio di dire quello che pensava, come quando parlando dell’Italia disse: “il nostro è un Paese pieno di carriere senza talenti e di talenti senza carriere. I danni maggiori per l’Italia sono il nepotismo e le raccomandazioni”

Gianfranco Funari tomba: “Manco da qui taccio!”

La morte di Gianfranco Funari ha scosso il mondo dello spettacolo. Il conduttore anche nel giorno della sua dipartita ha dimostrato grande spirito di provocazione richiedendo, poco prima di morire, di far mettere nella sua tomba tre pacchetti di sigarette, delle fiches da gioco, un telecomando e un accendino. L’artista è sepolto presso il cimitero Monumentale di Milano e sulla sua tomba ha fatto scrivere due lapidi davvero originali: “Ho smesso di fumare” e “Manco da qui taccio!”.