Il regista Fausto Brizzi, travolto dallo scandalo sulle presunte violenze sessuali a scapito di giovani attrici – accuse ufficialmente archiviate – ha deciso di rompere il silenzio in occasione della sua prima intervista televisiva. Brizzi interverrà nel salotto di Verissimo, il rotocalco condotto sabato da Silvia Toffanin, alla quale ha raccontato in che modo è riuscito comunque a lavorare con lucidità nonostante la forte risonanza che il suo caso ha suscitato. “È stato un anno complicato, in cui il mio obiettivo era trovare l’umore giusto per scrivere un film divertente”, ha spiegato, parlando di “Modalità aereo”, la pellicola di Paolo Ruffini e che per lui ha avuto un effetto terapeutico. “Era la risposta pop a tutto quello che mi stava succedendo. E il lavoro è stato una cura”, ha aggiunto. L’ultimo anno è stato decisamente turbolento per Brizzi ma da una parte gli è servito anche a comprendere chi fossero i veri amici. “La vera terapia di quest’anno è stata circondarmi di persone che mi volessero bene. Questa cosa mi ha permesso di passare da duemila a cento numeri sulla rubrica del cellulare”, ha spiegato alla Toffanin. All’improvviso il regista celebre per film come “Notte prima degli esami” ha compreso chi fossero le persone superflue da eliminare dalla sua vita.



FAUSTO BRIZZI A VERISSIMO DOPO LO SCANDALO MOLESTIE

Fausto Brizzi è uscito da poche settimane da una situazione che lo stesso a Verissimo ha definito un po’ “rocambolesca” durante la quale fuggiva dai giornalisti. Se alcuni amici alla fine non si sono affatto rivelati tali, altri semplici conoscenti invece gli hanno dato le chiavi delle loro case in caso di emergenza. Tra coloro che gli sono stati vicini anche Paolo Ruffini, amico di vecchia data e protagonista dell’ultimo film “Modalità aereo”. “Paolo l’anno scorso ha realizzato un documentario bellissimo sulla Resilienza, che io quest’anno ho imparato. Significa fare in modo che un evento negativo possa diventare positivo. Non bisogna scoraggiarsi davanti a una difficoltà apparentemente insormontabile perché la puoi fronteggiare, aggirare e trasformare in qualcosa di buono”, ha spiegato il regista romano che dall’intera vicenda è riuscito a coglierne il lato positivo. “È stata una delle persone che più mi è stata vicina in quest’ultimo periodo, con mia madre, Claudia, gli amici e la mia bimba di tre anni”, ha aggiunto.

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