Simpatico e ironico come sempre, Lino Banfi strappa un sorriso al pubbico di Verissimo. “Gli occhi di Silvia quando intervista attori come Raoul Bova e Alessandro Preziosi sono diversi. Io non sono invidioso della loro bellezza perché anch’io ero un tipo. Ciò che invidio è la loro capacità di accavallare le gambe”, racconta l’attore. Nominato recentemente commissario dell’Unesco, Banfi svela i retroscena del ruolo che gli è stato affidato. “Indipendentmeente dalle idee politiche, questo ragazzo (Luigi Di Maio ndr) me lo vidi arrivare nella nostra orecchietteria con la scorta. Io ero per caso lì e vidi arrivare Di Maio con un mazzolino di fiori e venne da me che mi disse che guardava i miei film e non dava importanza alla mia idea politica e quando c’è stata l‘occasione mi hanno nominato commissario dell’Unesco perché so comunicare con la gente”, racconta. “Naturamente è successo di tutto perché dicono che ho tolto il posto ai laureati, ma non si guadagna nulla”, confessa (aggiornamento di Stea Dibenedetto).



Lino Banfi e la politica

Lino Banfi, di recente diventato ambasciatore Unesco per volere del vicepremier Luigi Di Maio, sarà ospite di Silvia Toffanin per una nuova puntata di Verissimo, in onda sabato 30 marzo su Canale 5. Il famosissimo Nonno Libero nazionale parlerà alla Toffanin proprio della sua esperienza politica, poco dopo essere stato in Tv, ospite di Mara Venier a Domenica In insieme a sua figlia, Rosanna Banfi, spesso accanto a lui nei progetti televisivi che lo coinvolgono. Al re della risata pugliese sarà dedicato un ampio spazio del programma, complice anche il fatto che il pubblico lo ama incondizionatamente da anni per la sua capacità di divertire con discrezione, di commuovere e di commuoversi con grande empatia e di affrontare anche i temi più delicati con grande garbo e rispetto. “Le commissioni si sono sempre fatte con pluri-laureati. Io voglio portare un sorriso”, aveva affermato all’indomani della sua nomina come ambasciatore Unesco. Lino racconterà a Silvia Toffanin se, nella realtà, è riuscito a tener fede al suo progetto?



Lino Banfi e le malattie di Rosanna e Lucia

Qualche settimana fa Lino Banfi è stato ospite, insieme a sua figlia Rosanna, di Mara Venier a Domenica In. Durante la lunga intervista a due, padre e figlia hanno toccato un argomento molto delicato, quello della malattia di lei. Rosanna, infatti, ha lottato contro un tumore al seno che l’ha costretta ad affrontare una serie di segue di chemioterapia. Fin qui tutto normale, è la prassi. Ma il racconto si è arricchito di dettagli che hanno fatto indignare pubblico e diretti interessati: la malattia della Banfi è coincisa con diversi contratti proposti, a parere degli attori, proprio per via del cancro. A dare l’annuncio, all’epoca, fu proprio Lino Banfi a La Vita in diretta e, rispetto a quello che accadde dopo, ovvero alla pioggia di telefonate arrivate a Rosanna, Lino si è espresso in maniera molto severa: “Ma ti deve venire un cancro per andare in tv ed essere chiamata a lavorare?”. Al dolore per il calvario vissuto dalla figlia, nella vita di Lino si è aggiunto anche quello per la malattia della sua Lucia, malata di Alzheimer. Sempre a Domenica In Banfi ha confessato di non essersi ancora rassegnato all’idea che la sua compagna di vita, l’unica donna che abbia mai amato, potrebbe, un giorno, dimenticarsi di lui.



La politica: da Bettino Craxi a Luigi Di Maio

La vicinanza di Lino Banfi alla politica non è un fatto solo recente. A Il Fatto Quotidiano, dopo la sua nomina come ambasciatore Unesco, l’attore pugliese ha raccontato dell’amicizia con Bettino Craxi che, già all’epoca, gli aveva proposto di abbandonare il cinema per dedicarsi alla politica. “Tu devi candidarti in Parlamento, mi disse. Gli rispondo: Io devo soltanto far ridere gli italiani! E lui, di rimando: Perchè, noi non li facciamo ridere?”. La sua famiglia è sempre stata storicamente di destra e lui stesso non ha negato di aver votato Movimento sociale e di aver ammirato Giorgio Almirante prima di fare scelte diverse. Prima di essere ambasciatore Unesco, ha rivestito lo stesso ruolo nell’Unicef: ha incontrato Kofi Annan, all’epoca segretario dell’Onu, a New York ed è stato in Angola ed Eritrea. “Di Maio si è presentato un giorno nell’orecchietteria dei miei figli portando per il mio compleanno un mazzo di fiori. Io ero là per caso e mi ha subito confessato di essere un cultore del mio umorismo. E quando ho ricevuto la nomina che è stata resa pubblica, senza che sapessi nulla, nella manifestazione dei Cinquestelle per il reddito di cittadinanza, ho messo subito le cose in chiaro. Io ho accettato e ringrazio, di portare un alito di simpatia per l’Unesco e le sue attività”, ha precisato Lino.