Dopo la puntata del sabato pomeriggio andata in onda ieri, gli allievi della scuola di Amici 18, hanno messo in piedi una vera protesta. Ed infatti, al gruppo di ballerini e cantanti, non è assolutamente andata giù la scelta del professore Timor Steffens di eliminare il ballerino Marco Alimenti. Gli allievi, hanno contestato la decisione, facendo valere la loro voce e lottando a favore della sua riammissione. Al prof Timor infatti, è stato contestato il criterio con il quale ha deciso di eliminare Marco dopo aver determinato già alcune settimane fa, che l’allievo non fosse adatto a fare lezione con lui perché non adeguato al suo stile di danza. I ragazzi hanno quindi occupato la scuola ricoprendola di manifesti e striscioni (#FAMMISTUDIARE, DIRITTO ALLO STUDIO, “LET ME GROW, CHANGE E BE MYSELF”) e indossato t-shirt con la scritta #FAMMISTUDIARE. Oltre a questi, cantanti e ballerini hanno affermato che non si esibiranno fino a quando non verranno accolte le loro richieste.

Amici 18, gli allievi occupano la scuola

Gli allievi di Amici 18, hanno deciso di occupare la scuola per sostenere la brusca eliminazione di Marco Alimenti. Per questo motivo, hanno anche deciso di rifiutare i brani e le coreografie consegnati loro da parte dei docenti. I ragazzi della scuola, hanno inoltre aggiunto che faranno lezione esclusivamente con gli insegnanti che condividono i motivi della loro opposizione. Per di più chiedono che Marco possa ritornare nella scuola ed essere giudicato solo dopo aver lavorato per almeno una settimana con il professore Timor Steffens, chiedendo che questa regola da questo momento, possa valere per tutti i partecipanti di Amici. Gli scontri tra Timor e il giovane ballerino, erano già stati evidenziati alcune settimane addietro. Quando l’allievo aveva espresso il desiderio di poter ballare una coreografia di Timor, il prof lo aveva letteralmente gelato: “In questo momento non voglio darti nessuna mia coreografia. Non mi convinci, non sento niente […] non voglio sprecare le mie coreografie così con te. Non ti voglio dare un lavoro che non sai fare bene”.