In una lunga intervista a Chi si è raccontato Giuliano Peparini, coreografo e direttore artistico di Amici 2019 che andrà in onda stasera, 13 aprile 2019, su Canale 5. Dal suo passato difficile fino alla battaglia per diventare un’etoile. Di certo parliamo di un punto forte della trasmissione di Maria De Filippi che torna col Serale e ci proporrà diversi personaggi interessanti sul palcoscenico. Peparini metterà al servizio della squadra tutta la sua esperienza, dando come sempre un contributo fondamentale anche se mosso da dietro le quinte. A Chi ha specificato: “Sono molto felice, per me è sempre come la prima volta. Sto già pensando già alla prossima e a quella dopo ancora. Faccio una brutta figura se lo dico?”.



Giuliano Peparini: “Il mio passato difficile e la battaglia per…”

Giuliano Peparini ha raccontato a Chi il suo passato difficile: “Ho vissuto malissimo la mia infanzia. Ballare era un tabù, oggi pure ma allora se lo facevi eri proprio una femmina. Finché ho potuto l’ho tenuto nascosto. Mi sono sempre sentito una formica dentro quel quartiere. Io ero il punchball della situazione. Le prendevo sempre, sistematicamente. Per me lasciare l’Italia è stato il modo per tornare a respirare. Anche se non era mica tanto semplice nemmeno negli Stati Uniti“. Lo stesso Peparini racconta che a sedici anni era all’American Ballet Theatre e lì tutti volevano battersi per raggiungere lo stesso sogno. Lui però aveva una bella preparazione alle spalle: “Venivo dal Far West ed ero già pronto a battermi”. Un uomo dunque che ha lottato per raggiungere con umiltà e grande voglia i suoi sogni.



La famiglia di Giuliano Peparini

Una menzione speciale Giuliano Peparini l’ha fatta per i suoi genitori che l’hanno sempre assecondato nel sogno di diventare un ballerino professionista. Racconta così a Chi: “I miei genitori sono importanti. Hanno capito quella che era la mia strada. Il calcio? Mio padre ci ha provato, ma ero negato. Stavo in mezzo al campo fermo mentre tutti gli altri correvano. I miei genitori hanno avuto il coraggio di lasciarmi partire a sedici anni per andare a studiare negli Stati Uniti d’America”. Spiega come questi si siano fidati ciecamente delle famiglie che lo ospitavano e che sa bene quanto per loro sia stato difficile visto che non erano di quei genitori pronti a lasciare troppe libertà. Una scelta però che si è rivelata azzeccata considerando quello che poi Giuliano è riuscito a fare in carriera.

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