Ivan Zazzaroni anche questa sera sarà alle prese con i severi giudizi della 14esima edizione di Ballando con le stelle 2019. Il giornalista sportivo, ricopre questo ruolo da ben 12 anni, dopo un primario passato da concorrente. Ai microfoni di Blogo, il giornalista ha spiegato di non aver necessità di cercare nuovi stimoli, in quanto “sono dieci sabato all’anno in cui ci divertiamo e facciamo compagnia alla gente”, ha dichiarato. Successivamente, ha espresso anche le sue particolari perplessità sul tema che riguarda l’auditel, con gli ascolti TV che escono ogni domenica mattina. La trasmissione di Rai1 infatti, ogni sabato sera si scontra con il nuovo appuntamento con il serale di Amici, in onda sulla rete ammiraglia di Casa Mediaset. “Conservo le perplessità già espresse in passato. – ha confidato Zazzaroni – Auditel per me non esiste, così come AudiRadio e Audipress. Per me Auditel è un sistema inaccettabile, è fatto in base a proiezioni che non considero. Anche piccole percentuali possono determinare la cancellazione di programmi o la fine di una carriera. Non c’è nulla di scientifico. Non lo accetto, non mi piace, non lo condivido, lo combatterò fino alla morte”.
Ivan Zazzaroni, il giudice di Ballando con le stelle 2019
Successivamente Ivan Zazzaroni ha avuto modo di esprimersi pure sulla possibilità di vedere Maria De Filippi danzare nel ruolo di ballerina per una notte di Ballando con le stelle 2019. Anche in questo caso, esattamente come per l’auditel, il direttore del Corriere dello Sport ha mostrato il suo scetticismo: “Sarebbe divertentissimo, lei lo farebbe con molto piacere. Però poi alzerebbe l’Auditel di Ballando con le stelle e la cosa non le farebbe piacere. Quindi dubito fortemente che la cosa si faccia”. Oltre a giudicare i talenti di Ballando con le stelle 2019, per Zazzaroni il primo amore rimane sempre il calcio. Ecco perché, di recente interpellato ai microfoni di Marte Sport Live, ha parlato del Napoli: “Sono incavolato col Napoli, ma non si può perdere così con l’Empoli… Mancanza di motivazioni? Ok, d’accordo, ma è il loro lavoro. È come se un giorno perdessi voglia di fare il giornalista. I giocatori sono strapagati, ‘sta roba delle motivazioni ha rotto! C’è gente che guadagna 300 mila euro al mese. Le motivazioni le devi trovare nel fatto che sei un professionista. Mi sono anche stancato di parlare di questo argomento relativamente al calcio”.