È stato Michele Cannistraro il vincitore della prima edizione di MasterChef All Stars, che torna in replica stasera, mercoledì 27 marzo 2019, su TV8. Erano in sedici i concorrenti di MasterChef che si sono immolati per conquistare la vittoria e, ribaltando ogni pronostico, il “Cannibale” (questo il suo soprannome), ha scippato la vittoria a Simone Finetti e Rubina Rovini (che secondo lui, non meritava nemmeno la finale). La sua vittoria è stata una rivincita: “Il mio obiettivo era battere i migliori e ci sono riuscito. E pensare che Almo, nella prima puntata, ha detto che non meritavo nemmeno la vittoria”, ha raccontato intervistato da Panorama.it, poche ore dopo la proclamazione. La capacità di concentrazione è stato il suo segreto per conquistare la prima posizione. Cannistraro però, confida anche di reggere bene i momenti di stress: “come si è visto nella finale, ed è anche merito dei vent’anni di gare motociclistiche che ho alle spalle”.



Michele Cannistraro, vincitore di MasterChef All Stars

Anche la strategia ha contato molto nella vittoria di Michele Cannistraro, come da lui stesso dichiarato. “In qualche modo non ho fatto vedere sin dall’inizio le mie carte: ho giocato d’astuzia e le ho mostrate solo alla fine. Sono abituato a venire fuori un po’ alla volta nelle sfide e magari vincere all’ultimo giro”, spiega durante l’intervista con Panorama. Sui social, non tutti hanno gradito la sua vittoria, per via anche del menù realizzato con ingredienti poveri: “Bisogna essere molto bravi a scegliere degli ingredienti apparentemente poveri e fare un grande piatto”, spiega senza troppi giri di parole. Michele ha poi confidato di aver fatto tutta la strada verso la vittoria assolutamente in solitaria: “Al residence e nei momenti di paura mi sono staccato da tutti, perché mi volevo concentrare. Tutto qui”, racconta. E su Rubina e Simone ha un preciso pensiero: “Rubina per me non merita nemmeno la finale. Si è tagliata e si è fatta male più volte: era maldestra e non mi sembrava molto pratica, pur avendo delle buone idee. Avrei preferito sfidarmi con Maradona Youssef. Simone è valido, anche se è molto cocciuto. In generale il livello era molto alto: siamo entrati dilettanti allo sbaraglio e ne siamo usciti dei professionisti”.

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