Agli inizi degli anni Ottanta approdava sugli schermi televisivi italiani José Luis Moreno con il suo fido compagno Rockfeller. A scoprire il suo talento fu Raffaella Carrà che lo notò in Spagna e subito lo portò a lavorare in Italia facendolo esordire nel 1983 nel programma da lei condotto “Pronto Raffaella.” Una scommessa con se stessa, che la Raffa Nazionale ha vinto fin dalla prima apparizione dello showman. José Luis Moreno nasce a Madrid il 16 aprile del 1947. Si laurea in medicina e si specializza in neurochirurgia. La strada che intraprende non ha nulla a che vedere con i suoi studi: infatti, accede nel mondo dello spettacolo come cantante lirico, poi abbandona la musica per intraprendere la professione di attore, fa esperienza di produttore televisivo, sceneggiatore e regista. Ma la sua vera passione è l’arte del ventriloquio: comincia a studiare sotto la guida dello zio Senor Wences, ventriloquio anche lui, e presto inizia a fare spettacoli d’intrattenimento e ospitate in varie trasmissioni della rete spagnola, accogliendo i consensi positivi del pubblico.
Agli inizi della sua carriera, comincia a proporre diversi personaggi come Dolly, un pupazzo dalle fattezze di una pecora con tante piume in testa e un paio di occhiali; Monchito, un bambino dalla voce acuta, con una camicia zebrata e due occhioni allucinati; Macario, un contadino baffuto con salopette marrone, le gambe pelose e i pantaloni sopra al ginocchio; Rockfeller, un corvo nero, che indossa un frac e cilindro, probabilmente è la caricatura del noto miliardario statunitense degli anni ‘30. Sarà proprio Rockfeller a dargli la popolarità che merita non solo in Spagna ma anche in Italia.
Dopo la sua apparizione fissa a “Pronto Raffaella”, Moreno viene scritturato per la partecipazione a numerosi programmi tra cui il Dopofestival che andava in onda alla fine di ogni puntata del Festival di Sanremo del 1984; Fantastico 5 che veniva trasmesso dal Teatro delle Vittorie in Roma e abbinato alla Lotteria Italia con la conduzione di Pippo Baudo; lo rivediamo di nuovo al Festival di Sanremo edizione 1985 ospite di una serata; Domenica In; Pentatlon (1985-1986) il quiz televisivo condotto da Mike Bongiorno su Canale 5; Odiens il sequiel di Drive In (1988-1989), trasmesso sempre su Canale 5.
Rockfeller negli anni Ottanta generò un fenomeno di marketing sconvolgente. Era diventato il personaggio più amato dai grandi e dai piccoli e i suoi pupazzi venivano acquistati in tutte le dimensioni. Famose e divertenti erano le sue battute sui VIP e i personaggi politici, di tanto in tanto interrotte da esclamazioni come “Ah!” oppure pernacchie ottenute deformando il becco. Rockfeller diventò talmente famoso che la Cinevox e altre etichette pubblicarono dei singoli e poi degli album con la voce del pupazzo. Tra gli album ricordiamo: “La pappa non mi va” (1985), e “Rockfeller a Pentatlon” (1985). Tra i singoli citiamo: “La Parranda” (1980), “Rockfeller y Monchito” (1982), “Rockfeller” (1985), “La pappa non mi va” (1985).
Il più importante e più recente film che Josè Luis Moreno ha interpretato come attore fu “Mission en Marbella” (2001), genere horror, mentre l’ultimo film da lui diretto risale al 1970 dal titolo “Il castello dalle porte di fuoco”, si tratta di una commedia.
A un certo punto Josè Luis Moreno scomparve dagli schermi televisivi italiani e siamo alla fine degli anni Ottanta, per ritornare in Spagna e mettere da parte la professione di ventriloquio per dedicarsi a quella di produttore televisivo. Oggi dirige la Miramon Mendi, un’agenzia di spettacolo spagnola per cui realizza spettacoli per Telecinco. In Italia José Louis Moreno è ritornato qualche anno fa invitato da Carlo Conti nella trasmissione “I migliori anni”.