Sanremo 2013 è arrivato alla quinta e ultima serata, la finale: già ne sentiamo la mancanza. Venerdì è stata la serata amarcord dei duetti e del vincitore dei giovani. Stavolta avremo un vincitore e grandi ospiti, ricchi premi e cotillon. Si comincia alla grande, con Daniel Haring che dirige la Cavalcata delle Valchirie: la Cuccarini in prima fila è tutta un pizzo. Luciana Littizetto si presenta vestita da Farfalla di Belen, il livello  si è abbassato in un nanosecondo; pubblicità e Luciana rientra in un sobrio abito rosso stile Dorothy del Mago di Oz, tutto tempestato di pietre e piume sulla gonna a ruota e il solito collant nero 500 denari, praticamente una muta da sub da Carnevale a Capodanno in meno di 10 secondi, sempre Aquilano.Rimondi. Fazio sempre in Costume National nero, bellissimo…il completo.



Gualazzi è il primo a esibirsi, si presenta con una giacchetta in velluto che è talmente stretta che sembra un cannolo, incredibilmente qualcuno narra che a un certo punto dell’esibizione abbia aperto gli occhi, per un secondo; non vi sono prove certe, deve averli chiusi subito dopo aver visto il papillon del suo direttore. Rivendicazione sindacale dell’orchestra: abbiamo già in mente due nomi da eliminare per raggranellare gli stipendi di tutta l’orchestra e poi questo utilizzo del servizio pubblico a scopi privati è indecoroso, digiamolo!



Gli Almamegretta e Mamma non lo sa: sicuramente non sa cosa dice il cantante Raiz, servono i sottotitoli alla pagina 777 del televideo. Gli interventi dei giurati Beppe Fiorello e Serena Dandini sono imbarazzanti almeno quanto la posa della Abbagnato…

Daniele Silvestri, in un improbabile completo Diesel a righe verde oliva e nero, che meglio per noi tenere la bocca chiusa. Passiamo subito ai Modà, in total look nero Emporio Armani, Se non si potesse non morireeeee eeee eeeee eeeee,  nana aaaa tutta una vocale ‘sta canzone, Kekko si sgola e diventa più rosso della scenografia. Finalmente arriva Bianca Balti, in Dolce & Gabbana bianco, due orecchini che sembrano degli incenisieri. “Mi viene da piangere per l’emozione” forse per quei venti chili di ottone che ha ai lobi. Intervista di una noia mortale e Simone Cristicchi, completo blu e camicia rossa, continua a ignorare balsamo e shampoo disciplinante, la “prima volta che sono morto”: se qualcuno avesse qualche dubbio sul tema di quest’anno l’hashtag ufficiale è FuneralParty.   



Maria Nazionale entra in un abito azzurro con orlo operato nero, deve averglielo messo il dermatologo, Priscilla Regina del deserto ne sarebbe fiera! Annalisa in abito celeste Blugirl insignificante come la sua performance, non parliamo del collant color carne che neanche la mia prof di latino. La Littizzetto si siede per fare il suo monologo e le sue scarpe da sotto sembrano ancora più brutte di prima, le mie scarpe ortopediche erano decisamente più carine. Lutz Foster, danza: ecco Malika Ayane chi cercava di imitare!

Gazzè si presenta con un cappottone in velluto che è un incrocio fra Matrix e il Fantasma dell’Opera, gilet broccato giallo, camicione, unghie nere, si impadronisce della bacchetta del direttore e dirige il pubblico da una sedia in prima fila. Va beh, che lo adoriamo lo sapete tutti, anche con l’occhio di vetro. Di parte, anche se questo look Etro alla Capitan Harlock  è un po’ inquietante. 

Al rientro la Littizzetto si è cambiata di nuovo, abito con top nero e gonna verde presenta Castrogiovanni in abito grigio, introduce Chiara, in abito lungo nero, il top color carne trompe l’oeil lascia pochissimo all’immaginazione e ammazza il vestito, già moribondo… anche quei fiori piumati applicati qua e là… ma poi esistono dei sostegni echeccavolo! Giusto il tempo di ricordarci che c’è una fiction su Modugno e pubblicità. No ma davvero? Mi era proprio sfuggito. Marta sui tubi si presentano  in frac, il batterista anche con mezza tuba, Giovanni il cantante in jeans, ma gliela concediamo.

Ritorna Bianca Balti senza candelabri alle orecchie e in completo nero, siparietto poco comico con Fazio e Littizzetto e Marcel Morceau-Malika Ayane si presenta in un tendone nero e il solito capello biondo platino rubato a zia Assunta de la Tata. Sltro product placement casualissimo: la nuova trasmissione di Frizzi e Cirilli. È il momento di Claudio Bisio, ha preso anche lui il virus che gira a Sanremo, quasi quasi rimpiangiamo Celentano, Pupo e Morandi dell’anno scorso: il suo monologo ha l’effetto del Tavor, quando tira fuori Orazio e Clarabella rivorremmo la Canalis che intervista De Niro.

Elio e le Store Tese si presentano come dei tenori oversize: geniali, l’unico momento veramente comico. Elio sembra John Candy: forza Panino! Dopo Canzone mononota è il turno di Marco Mengoni, in completo viola Salvatore Ferragamo, scenografia anche, come volevasi dimostrare. La Littizzetto arriva in braccio a Castrogiovanni, che si è cambiato il completo da giorno e si è messo un tuxedo. Entra Simona Molinari, vestita come Jem e le Holograms e ruches in tulle degne delle Winx. Un po’ di nepotismo per il prossimo ospite, Bocelli che col figlio pianista Amos canta Love me Tender e poi Qui sas qui sas qui sas: ma una canzone italiana al Festival sarebbe stato troppo?

Birdy e poi si ricomincia con la gara: la Littizzetto si presenta con un abito con gonna lunga fucsia orendo: la allarga come uno specchio del luna park. Lei e Fazio si scambiano una serie di battute che mi fanno ritornare in mente Paolo Vallesi: quando toccherai il fondo con le dita… Finalmente qualcosa di bello: la Balti sempre in lungo Dolce & Gabbana nero, con due orecchini a crocefisso grandi così, improvvisa una lezione di sfilata a Lucianina, consegnano il premio Mia Martini e il premio miglior arrangiamento a Elio e le Storie Tese e fine della prima estenuante parte.

Si ritorna, primi tre in gara, riascoltiamo le canzoni, ringraziamenti a tutto lo staff e vai di vincitore: Marco Mengoni. Chissà perché la cosa non ci stupisce per niente. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Baciabbraccieciao!

 

(La Pochette)