Il Commissario Montalbano torna in prima serata su Rai1 con nuovi imperdibili episodi. A venti anni esatti di distanza dal primo episodio, le avventure di Montalbano continuano ad incuriosire milioni di telespettatori infrangendo ogni record. Luca Zingaretti, volto storico del Commissario, a Vanity Fair ha raccontato: “Vent’anni e non sentirli. Sono stati talmente lievi e leggeri che ci hanno ringiovanito un po’ tutti piuttosto di invecchiarci”. Il personaggio nato dal genio creativo di Andrea Camilleri continua a stupire i telespettatori registrando davvero record di ascolti; basti pensare che lo scorso anno sono stati ben 11,3 milioni a seguire le puntate trasmesse su Rai1. In realtà inizialmente il Commissario sarebbe dovuto “vivere” solo quattro puntate come ha raccontato Zingaretti: “Abbiamo iniziato nel 1999 consapevoli di fermarci alla quarta puntata era il periodo in cui arrivano dall’America prodotti tv come E.R., molto adrenalinici sia nel racconto che nella regia. Il nostro personaggio invece camminava per due minuti e mezzo su una spiaggia, pensavamo che il pubblico avrebbe schiodato le sedie e ce le avrebbe tirate addosso”. Per l’attore romano il segreto del successo è sicuramente nel “raccontare qualcosa di tradizionale, ma come non si era mai visto prima”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
IL COMISSARIO MONTALBANO COMPIE 20 ANNI
Un rito ormai quasi “religioso” per un italiano su due: il Commissario Montalbano “compie” 20 anni dalla prima messa in onda e sbarca ancora su Rai1 questo lunedì e il prossimo con due nuovissimi episodi (il 33esimo e 34esimo della lunga epopea tratta dai romani di Andrea Camilleri): ovviamente Luca Zingaretti il protagonista, ovviamente in scena con lui i fidati Fazio, Mimì, Catarella, Niccolò Zito e – immancabile anche se “lontana” – l’eterna fidanzata Livia, da Genova Boccadasse con amore (sarà sempre Sonia Bergamasco ad interpretarla, ndr). Un Montalbano che da un lato non “cambia mai” ma dall’altro si evolve ormai da 20 con maestria, ironia e mai un tocco di eccessiva banalità: «In realtà non è tanto il personaggio a essere diverso, è il nostro Paese che è cambiato. Il giallo è il tipo di scrittura che racconta al meglio un territorio, una nazione, una città, un’atmosfera. Tutti i grandi giallisti hanno raccontato il proprio mondo, il proprio presente in maniera straordinaria, quasi fossero dei saggisti. In questo senso non è tanto il personaggio creato da Andrea Camilleri che è cambiato quanto l’ambiente in cui agisce che è completamente diverso. In questi venti anni, che non sono pochi, noi italiani siamo cambiati tantissimo», ha spiegato ai colleghi di Tv Sorrisi e Canzoni, l’attore pluripremiato nei panni del Commissario, Luca Zingaretti.
IL COMMISSARIO MONTALBANO: I NUOVI CASI E LA “COSCIENZA DI SALVO”
“L’altro capo del filo” e “Un diario del ‘43” sono i due nuovissimi episodi del Commissario Montalbano in onda questa sera e il prossimo 18 febbraio: nel primo si intreccia il delicato tema dei migranti in Sicilia e l’emergenza umanitaria che non risparmia il leggendario (seppur fittizio, ndr) commissariato di Vigata. Con gli sbarchi sullo sfondo, Montalbano deve cimentarsi nella morte di una bellissima e giovane ragazza amica della fidanzata Livia: viene ritrovata cadavere nella sua sartoria. I colpi rinvenuti sul corpo della donna denotano una particolare ferocia, disegnando un assassinio dai contorni molto poco prevedibili. «È un intreccio di amore e morte, un tema caro a Camilleri», ha anticipato Zingaretti ormai calato perfettamente nel ruolo del Commissario “anticonformista”. Il secondo episodio – che per i nostalgici affezionati montalbaneschi potrebbe assomigliare a “Il cane di terracotta” come idea di trama – invece parte tutto dal ritrovamento di un vecchio quaderno di appunti appartenuto ad un ragazzo all’epoca 15enne e “affascinato” dall’ideologia fascista. Ancora Zingaretti-trailer spiega «è la storia di un anziano signore americano, nato a Vigata, che a un certo punto della sua vita torna nella sua terra per riscoprirne la dolcezza. Ma non solo: torna anche, e lo capiremo poco a poco, per vendicarsi di un torto subito in gioventù». Attenzione poi alle possibili evoluzioni nel tormentato rapporto con Livia, dopo che nella passata stagione addirittura alcune scene parevano far pensare ad un matrimonio imminente (ma era tutto un sogno all’inizio della puntata, ndr): «Livia è come se fosse la coscienza di Salvo, l’unica persona da cui riceve delle critiche e da cui le accetta… anzi ha bisogno di essere criticato da lei. Questo aspetto fondamentale del rapporto tra i due personaggi è presente anche in questi due episodi. Il loro è un legame straordinariamente forte, che va oltre l’affetto e i sentimenti». Chi è a dirlo? Dai, ormai lo avrete indovinato..