Come gran parte delle persone di tutto il mondo, anche Laetitia Casta si sente vicina a quelli che ormai sono stati definiti “i gilet gialli”. Mentre c’è già chi parla di un possibile partito legato a loro, l’attrice si schiera, come pochi attori e celebrità francesi, al fianco dei protestanti che, un paio di settimane fa, sono apparsi dal nulla per protestare contro l’aumento delle tasse sul gasolio e che è ormai diventata una vera e propria protesta contro il presidente Emmanuel Macron “reo” di aver attaccato le classi medie per ridurle in povertà. Proprio in questo scenario fanno capolino le confidenze e le dichiarazioni che la Casta ha fatto alle pagine di Liberation. Proprio ai microfoni del giornale, la modella e attrice ha raccontato i motivi della sua vicinanza ai gilet gialli ovvero la stessa sofferenza e la difficoltà e la paura di non poter arrivare a fine mese o di doversi privare di tutto o quasi.



UNA VITA DI STENTI FINO ALLA SVOLTA

In particolare, la Casta ha spiegato: “I gilet gialli sono la mia famiglia. Anche noi veniamo dalla protesta di piazza” e ripercorrendo i momenti difficili della sua giovinezza, a tratti molto commossa, ha spiegato: “Ho visto i miei genitori in difficoltà economiche. E sono fiera di come ci hanno cresciute. Ricordo che mia madre ci ha chiesto più di una volta di rompere il salvadanaio per andare a comprare il pane“. Purtroppo la classe media viene spesso martoriata da tasse e obblighi e anche per la Casta è stato così nonostante il fatto che il padre fosse un lavoratore edile, spesso in Africa per lavoro: “La svolta è arrivata grazie alla nonna, Zelinda Giovannetti. Ai tempi era la cameriera di un ricco abitante di Lumio, un villaggio in Corsica“. Solo grazie a lei hanno avuto l’occasione di comprare casa e cambiare vita.

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