Per la prima volta a Verissimo, Toto Cutugno racconta tutta la sua storia, artistica e privata, mettendosi totalmente a nudo ai microfoni di Silvia Toffanin. Dopo aver raccontato il grandissimo legame che aveva con la mamma, ma anche con il padre che, pur essendo molto più rigido della madre, gli ha trasmesso la passione per la musica. “Eravamo in Canada, in concerto. Alla fine ho fatto accendere le luci del teatro e ho visto 3500 facce da italiano e ho detto: devo scrivere una canzone per voi, per quella faccia da italiano. Vado a mangiare, prendo la chitarra e comincio a mettere insieme qualche nota”, racconta svelando come è nato il suo successo più grande “L’italiano”. Toto Cutugno aveva pensato di farla cantare a Celentano che, però, rifiutò ed “è stata la mia fortuna”. Non trattiene le lacrime, infine, quando racconta del periodo difficile che ha vissuto a causa della malattia, un tumore alla prostata che è salito fino al rene che l‘equipè medica del San Raffaele che l‘ha operato gli hanno tolto: “era il 2009. Grazie ad Albano ho conosciuto persone importanti a San Raffaele, in particolare un professore che mi ha salvato la vita. Ogni giorno è bello vivere perché la vita è un dono d Dio e va vissuto al massimo. Non bisogna essere ipocriti, quello che pensi lo devi sempre dire. Ho un carattere di mer*a, ma almeno ho una grande anima”, spiega (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
“Albano Carrisi mi ha salvato a vita”
Per la prima volta, Toto Cutugno si racconta a Verissimo rivelando i dettagli anche della maattia. Prima di parlare con Silvia Toffanin, il cantante ha rilasciato una dichiarazione alla trasmissione radiofonica I Lunatici, su Radio Due, “Albano mi ha salvato la vita. Mi rivolgo agli uomini: fate prevenzione, cazzo. Io mi sentivo una roccia dieci anni fa, mi sentivo di spaccare tutto il mondo, invece mi alzavo di notte, tre quattro volte, per andare in bagno” – ha spiegato Cutugno che ha poi aggiunto – “Mi sono confidato con Albano e mi ha consigliato un medico. Quel medico che si è accorto, alla prima visita, che non avevo una prostata, ma un melone”. Il cantante di Cellino San Marco consigliando all’amico di rivolgersi a quel determinato dottore è riuscito a salvargli a vita: “Il dottore ha detto subito che era una cosa grave, avevo le metastasi del cancro che arrivavano quasi ai reni. Se non mi facevo operare subito le metastasi del cancro mi arrivavano ai reni ed ero finito” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Toto Cutugno dopo il tumore: “Mi sentivo una roccia dieci anni fa“
Grande interprete della musica italiana, autore ammirato da diversi decenni: Toto Cutugno è il simbolo dell’Italia che canta e che spopola anche all’estero. Una vita fatta di successi e tanti secondi posti, ma anche di drammi che ha deciso di raccontare solo di recente. “Quel medico si è accorto a prima vista che non avevo una prostata, ma un melone“, svela infatti a Radio Due parlando di come Al Bano gli abbia salvato la vita, intuendo che qualcosa non andava nelle sue notti insonni. “Mi sentivo una roccia dieci anni fa“, sottolinea nell’intervista al programma I Lunatici, sicuro che sia meglio che tutti gli uomini facciano prevenzione. Anche quando sembra impossibile che ci sia qualcosa che non va. Questo pomeriggio, sabato 11 maggio 2019, Toto Cutugno sarà inoltre ospite di Verissimo e forse sceglierà di approfondire questa sua esperienza dall’esito positivo. “Faccio un po’ fatica a camminare“, rivela inoltre dopo aver parlato dell’intervento lampo a cui è stato sottoposto e che gli ha evitato di soccombere al cancro. Una pagina sconvolgente della sua vita, che ancora oggi gli fa capire come la tempistività sia stata essenziale per evitare il peggio. E soprattutto di come sia grado al medico che lo ha operato e ad Al Bano per averglielo indicato: senza il loro supporto, le metastasi avrebbero raggiunto i reni.
Toto Cutugno poco apprezzato in Italia?
Toto Cutugno non è solo uno dei grandi artisti dello Stivale, ma anche un’icona immortale che ancora oggi lo rende un Big intramontabile. Forte di tanti successi e collaborazioni musicali, lo abbiamo amato al fianco di Ornella Vanoni nell’ultima edizione di Ora o mai più. Anche se in più di un’occasione Cutugno ha sollevato diverse polemiche e attirato gli sguardi infuocati del conduttore Amadeus, forse anche per quel suo modo di parlare piuttosto colorito che lo rende al tempo stesso idolo delle folle. Un carattere ruvido che lo ha messo spesso in difficoltà e che negli anni gli ha impedito di tenersi strette diverse persone. “Ho litigato con tutti“, confessa infatti a Rolling Stone in una lunga intervista. Ricordando fra gli altri anche lo scontro avuto a Domenica In con Carlo Fuscagni, direttore di Rai 1. Nonostante la forte popolarità ottenuta in tanti anni di primo piano, Cutugno però si è sentito sempre poco apprezzato dall’Italia, osannato invece nei territori dell’Est e persino a Parigi. Un legame, quello con la Francia, che inizia dall’autore Vito Pallavicini che decide di portarlo nella capitale con sé. Diversi anni dopo si trova al fianco di Joe Dassin, per il quale scrive E si tu n’existais pas e che interpreta anche un suo brano, Africa.