«Al momento l’Italia importa 29/30 miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Russia. Sono stati fatti un po’ di errori in passato, il 40% del nostro gas arriva da lì e non ci si libera in un attimo di questa dipendenza»: così Roberto Cingolani ai microfoni di Mattino 5. Il ministro della Transizione ecologica ha fatto il punto della situazione sulle scorte di gas italiane, accendendo i riflettori sul lavoro del governo per stringere nuovi accordi: «Tuttavia, abbiamo messo in moto molto rapidamente delle misure: stiamo diversificando le nostre forniture, abbiamo il vantaggio di avere cinque gasdotti che collegano l’Italia al Nord, al Sud e all’Est del piante: questo ci consente di diversificare con Paesi con cui c’erano meno rapporti. E’ una corsa contro il tempo ma iniziamo a vedere una serie di forniture nuove, che ci dovrebbero tenere abbastanza al sicuro per i prossimi mesi».



Roberto Cingolani si è poi soffermato sulla strategia messa a punto dall’esecutivo per fare fronte alla situazione di emergenza, tra l’arrivo della stagione calda e i programmi per l’autunno-inverno: «Quando inizia la stagione fredda dobbiamo avere gli stoccaggi pieni. Gli stoccaggi sono delle riserve di circa 12 miliardi di metri cubi più altri 4 miliardi di emergenza. E’ chiaro che queste riserve vanno riempite prima della stagione fredda, noi stiamo anticipando il riempimento. Ovviamente è un momento in cui stiamo anche usando il gas, si va in contro-flusso. Se i flussi di gas rimarranno quelli attuali, dovremo essere in grado di portare avanti le cose in parallelo e di prepararci all’inverno 2022/2023 con una certa sicurezza».



ROBERTO CINGOLANI: “”

«Se dovesse essere interrotto domani il gas russo, non avremmo un problema immediato. Abbiamo delle riserve per i prossimi 3-4 mesi, il problema è prepararsi all’inverno», ha tenuto a precisare Roberto Cingolani, per poi rimarcare la necessità di staccarsi dalla dipendenza da Mosca: «Dobbiamo liberarci da questa dipendenza dalla Russia, indipendentemente dallo stoccaggio». Roberto Cingolani ha poi posto l’accento sul dossier rinnovabili, sottolineando il grande impegno profuso per arrivare alla svolta: «Noi stiamo dando un’accelerazione formidabile alle rinnovabili, perchè rappresentano l’unico modo di decarbonizzare e avere energia. Stiamo facendo cose senza precedenti. Attenzione però a non cadere nell’ottimismo sfrenato, perchè non è solo una questione di fare impianti ma anche di accumulare energia, inoltre, abbiamo bisogno di una rete elettrica pensata per gestire flussi non programmati. Ci vogliono un po’ di anni per far crescere questo sistema, l’energy mix è una cosa molto complessa e non basta premere un pulsante per risolvere il tutto».

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