CINO TORTORELLA, ECCO CHI ERA IL ‘PADRE’ DELLO “ZECCHINO D’ORO”
Chi è stato Cino Tortorella e cosa sappiamo del ‘papà’ dello “Zecchino d’Oro”, uno dei programmi più longevi della televisione italiana? Questa sera, nel nuovo appuntamento con l’amarcord e la musica di “Techetechetè”, il format Rai che pesca a piene mani dagli sterminati archivi e teche del servizio pubblico, la puntata monografica sarà dedicata al Festival canoro dedicato ai più piccoli che si tiene ininterrottamente dal lontano 1959: un viaggio a ritroso nella memoria e nelle emozioni, tra i brani con cui molti di noi sono cresciuti e anche alcuni volti storici dello show. E se in un pezzo a parte quest’oggi ricordiamo la figura di Mariele Ventre, direttrice e fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, qui parliamo invece di Tortorella, conosciuto dai bimbi dell’epoca anche come il Mago Zurlì.
Nato per l’anagrafe come Felice nel 1927 a Ventimiglia e scomparso all’età di 90 anni nel 2017 a Milano, Cino Tortorella è stato uno dei conduttori e autori televisivi più apprezzati del piccolo schermo in Italia: tuttavia, e non poteva essere altrimenti, il suo nome resta legato soprattutto a quella che fu la sua creatura, ovvero lo “Zecchino d’Oro”, la kermesse canora dedicata ai bambini che ideò sul finire degli Anni Cinquanta e che condusse ininterrottamente per quasi mezzo secolo, dagli esordi del 1959 al 2008, qualche anno prima della sua morte. Con la Ventre, a cui era accomunato in tante cose, Tortorella condivideva pure le origini lucane dei genitori, dove peraltro era cresciuto. Dopo aver abbandonato l’università e aver partecipato e vinto una selezione per la Scuola d’Arte Drammatica del ‘Piccolo’ di Milano cominciò la sua carriera in tv.
TORTORELLA, DAL MAGO ZURLI’ A QUEL FORMAT CHE..
Infatti una sua pièce teatrale per ragazzi incentrata sulla figura del Mago Zurlì divenne di fatto lo script per il suo primo programma (voluto anche da Umberto Eco), andato in onda nel 1957, e successivamente costituirà la base per la nascita dello “Zecchino d’Oro” due anni dopo. Tortorella continuerà a impersonale il mago bardato con tanto di calzamaglia e mantello fino al 1972, prima di condurre la kermesse in vesti più tradizionali ma sempre al fianco di Topo Gigio. Da allora sono tanti i record battuti dall’autore ligure come ad esempio quello stabilito nel 2002, in occasione della conduzione della 45esima edizione dello “Zecchino”, per aver presentato lo stesso spettacolo più a lungo di chiunque altro al mondo. Dopo la 51esima edizione decise di dire basta e qualche anno dopo morì poco prima di spegnere le fatidiche 90 candeline.
Oggi la sua creatura continua la propria storia e Cino Tortorella resta, assieme a Mariele Ventre, uno dei pilastri dello “Zecchino d’Oro”, anche se cambiano i format, i gusti musicali, gli stili dei programmi e anche le programmazioni: per i bambini degli Anni Sessanta e Settanta oggi diventati adulti resterà sempre il Mago Zurlì, ma il conduttore era anche un apprezzato autore e regista, appassionato inoltre di enogastronomia; l’unico neo fu la sua uscita dal festival canoro che aveva con tanto di polemiche e un contenzioso legale che amareggiò non solo il diretto interessato ma anche tutti coloro che avevano a cuore il programma. Non se ne fece nulla e così dalla 52esima edizione cambiò tutto. Ecco come definiva prima della sua morte quello che fu di fatto ‘il Sanremo dei piccoli’: “Tutto cambia, ma i bambini non cambiano, non vivono di solo computer, ma fino a una certa età tutti amano le stesse favole. Io ho sempre seguito tre regole. Non offendere i bambini, interessarli e coinvolgerli. Quello che mi spiace è che in questo cinquantenario non si è quasi parlato della tv dei ragazzi. Ma Topo Gigio è il nostro personaggio televisivo più famoso nel mondo”.