A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, si è tornati a parlare in data odierna del caso della signora Cinzia Grimaldi, la quale è in attesa di risposte e non sa cosa accadrà il prossimo 25 novembre, quando lei e sua figlia dovranno lasciare la loro abitazione di Bari in seguito a uno sfratto. Come raccontato da Maria Grazia Sarrocco, “Cinzia è morosa anche a causa di un debito di suo marito, ma l’abitazione in cui deve andare ha ancora un inquilino all’interno, che deve traslocare a sua volta presso un’altra casa popolare”.



La donna ha precisato inoltre che la sua bambina è “affetta da neurofibromatosi FN1, per cui non ci sono cure. Non può correre o salire le scale, non può farlo, ha dolori tremendi. Dovrei somministrare antidolorifici o antipiretici perché sta male. Io, dal mio canto, ho avuto un tumore al pancreas, organo che mi è stato tolto per metà. Mi è stata tolta la milza, ho un cancro alle corde vocali, devo essere operata alle gambe urgentemente…”. Una situazione drammatica, che però pare essere prossima a una svolta.



ASSESSORE BARI: “CINZIA E SUA FIGLIA NON FINIRANNO PER STRADA, IN COMUNE PRONTI A FARE UNA COLLETTA”

L’assessore comunale di Bari, Vito Lacoppola, ha preso la parola a “Storie Italiane” per annunciare una serie di buone notizie: “La signora Cinzia non finirà per strada il 25 novembre, in quanto è assegnataria di un alloggio di edilizia popolare che sarà liberato proprio per quel giorno. Quella contestualità tra la riconsegna dell’alloggio oggetto di esecuzione dello sfratto e di ingresso in quello di nuova assegnazione, ci consentirà di evitare ogni rischio di occupazione abusiva dello stesso”.



Successivamente, l’esponente della Giunta comunale ha asserito di avere parlato personalmente con i legali dei proprietari dell’appartamento oggetto di sfratto, che “hanno garantito che non interverranno con forze dell’ordine e assistenti sociali il prossimo 25 novembre. Gli avvocati si recheranno in loco bonariamente per il ritiro delle chiavi e le garantiranno di effettuare il trasloco per ulteriori 20 giorni. Inoltre, è stata istituita una colletta tra i dipendenti comunali dell’ufficio Patrimonio per affittare una stanza in un bed and breakfast per qualche giorno, così da consentire alla signora e alla figlia di eseguire con calma il trasloco”.