Cinzia Fusi fu uccisa nel 2019 e l’ex compagno, Saverio Cervellati, è stato condannato all’ergastolo in via definitiva per l’atroce delitto compiuto a colpi di mattarello a Copparo, nella provincia di Ferrara. Una tragedia al centro della nuova puntata di Amore Criminale, in onda oggi su Rai 3 con la conduzione di Emma D’Aquino in prima serata. Il racconto del femminicidio della 34enne passa attraverso le pagine di un rapporto “claustrofobico”, in cui l’uomo, 58 anni, avrebbe costretto la vittima a un progressivo isolamento che le avrebbe impedito di avere amicizie e persino conoscenze anche sul posto di lavoro. Entrambi impegnati in un negozio di articoli per la casa, lui titolare e lei dipendente, avrebbero intrapreso una relazione clandestina andata avanti per circa 7 anni.
Cinzia Fusi avrebbe deciso di interrompere la relazione dopo aver compreso che non avrebbe avuto un futuro. L’ex compagno, già sposato e padre di due figli, però, non avrebbe accettato l’idea di chiudere e l’avrebbe controllata e perseguitata fino al drammatico epilogo sfociato sulle cronache. Il 24 agosto 2019, con la scusa di trascorrere una giornata insieme al mare, Saverio Cervellati avrebbe attirato Cinzia Fusi in un garage a pochi passi dal negozio e l’avrebbe colpita a morte.
L’omicidio di Cinzia Fusi, uccisa a colpi di martello dall’ex
Cinzia Fusi e Saverio Cervellati, ricostruisce la trasmissione Amore Criminale su Rai 3, si sarebbero conosciuti nel 2006 quando la donna, alla ricerca di un’occupazione, si sarebbe recata presso il negozio di casalinghi dell’uomo che poi l’avrebbe assunta, e con il quale avrebbe successivamente iniziato una relazione all’oscuro delle rispettive famiglie. Cinzia Fusi, che allora avrebbe vissuto ancora con i genitori, avrebbe deciso di non dire nulla di quel sentimento a chi le stava intorno. Stessa scelta del compagno, sposato da circa 20 anni e padre di due adolescenti all’epoca in cui quella storia clandestina sarebbe nata tra gli scaffali del suo punto vendita.
Un rapporto che sarebbe andato avanti per circa 7 anni e in cui Cinzia Fusi si sarebbe sempre più isolata dal resto del mondo, preda di un controllo sempre più pressante da parte dell’uomo. Alla fine, la donna si sarebbe determinata a vivere quell’amore alla luce del sole trovando però la ferma resistenza del compagno. Capito che non avrebbero avuto un futuro come coppia, Cinzia Fusi avrebbe deciso di lasciare Saverio Cervellati e cercare altrove la sua felicità. La mattina del 24 agosto 2019, l’uomo avrebbe fatto un ultimo tentativo di riallacciare i rapporti. Secondo quanto ricostruito da Amore Criminale, avrebbe inviato un sms alla 34enne proponendole alcune ore insieme al mare. Dopo aver accettato, Cinzia Fusi si sarebbe recata nel luogo dell’appuntamento, un garage vicino al negozio di casalinghi. Ma era un appuntamento con la morte.
Saverio Cervellati condannato per l’omicidio di Cinzia Fusi
Saverio Cervellati, secondo la ricostruzione, avrebbe aspettato Cinzia Fusi in quel garage dove avrebbero dovuto incontrarsi per poi andare al mare. Una volta arrivata sul posto, la donna sarebbe stata aggredita e colpita con ferocia, uccisa con cinque colpi di mattarello. Finito a processo per la morte di Cinzia Fusi, Saverio Cervellati sarebbe stato condannato in via definitiva all’ergastolo nell’aprile 2022.
Sarebbe stato lo stesso Cervellati, secondo quanto riportato dall’Ansa, a chiamare i carabinieri dopo la brutale aggressione ai danni di Cinzia Fusi. I militari l’avrebbero trovata gonizzante e sarebbe morta poche ore più tardi in ospedale. Quella a carico di Saverio Cervellati sarebbe tra le prime condanne di tale tenore emesse a seguito della modifica normativa del Codice rosso, con l’aggravante della relazione affettiva tra assassino e vittima. In sentenza, la Cassazione avrebbe ritenuto inammissibile il ricorso della difesa per il riconoscimento delle attenuanti generiche. Cinzia Fusi sarebbe stata colpita ripetutamente alla testa con un mattarella, senza avere scampo, dall’uomo con cui aveva vissuto una relazione fino ad allora rimasta segreta.