Sopravvissute, il programma condotto da Matilde D’Errico su Rai 3, torna in onda questa sera dalle 23:20 con la storia di Cinzia e Jessy, madre e figlia intrappolate in un inferno familiare per anni prima di trovare il coraggio di denunciare.

L’autore di quelle terribili violenze è l’uomo che Cinzia ha conosciuto negli anni ’90 e che, inizialmente, le sembrava il “principe azzurro” e che sarebbe diventato suo marito. Poco dopo il matrimonio, Cinzia ha scoperto che faceva uso di sostanze stupefacenti e i maltrattamenti si sono fatti sempre più intensi e frequenti. Per 30 anni, spiega la trasmissione, la donna e sua figlia hanno vissuto un incubo fatto di violenze quotidiane e di terrore. Tutto sarebbe cambiato nel 2021, quando Cinzia e Jessy hanno denunciato tutto aprendo le porte alla loro rinascita.



Sopravvissute, il dramma di Cinzia e di sua figlia: “Il primo schiaffo in macchina, poi…”

Cinzia e sua figlia hanno parlato della loro drammatica esperienza in tv e hanno raccontato al pubblico il loro calvario di maltrattamenti e paura. Ai microfoni del programma di Rai 3, le due donne hanno ripercorso l’inferno familiare che le ha tenute in ostaggio per 30 anni. Le prime botte sarebbero iniziate prima delle nozze.



La prima volta che presi uno schiaffo ero in macchina – ha ricordato Cinzia nel suo racconto –, mi prese di rovescio all’altezza del naso, me lo fece nero. Litigammo e me ne andai. Lui sapeva dove lavoravo, aveva già il mio numero di telefono, mi stalkerizzava, veniva sul posto di lavoro e mi chiamava. Mi diceva ‘Ti chiedo perdono, non succederà mai più, ero nervoso, non è colpa mia’. C’era sempre la scusante dietro. Perdonato una volta, è la condanna più grande. Non si perdona mai, mai perdonare, se ti manca di rispetto una volta, non avrà mai rispetto di te e quindi alzerà sempre le mani“.