È stata inviata a tutte le Regioni la nuova circolare del Ministero della Salute con oggetto il rafforzamento delle misure organizzative nella gestione dell’attualità fase epidemica del Covid-19: in data 18 dicembre, il direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza ha siglato assieme al direttore generale della programmazione sanitario Andrea Urbani il provvedimento per invitare tutti i territori ad aumentare posti negli ospedali, incrementare l’assistenza e prepararsi all’arrivo ingente della variante Omicron (per ora presente con poche centinaia di persone contagiate).
«L’Italia si trova in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del paese», si legge nella circolare del Ministero, facendo riferimento all’ultimo monitoraggio della Cabina di regia dello scorso 17 dicembre. Nelle ultime 8 settimane sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), «mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09)».
CIRCOLARE MINISTERO: COSA PREDISPONE
Alla luce di questa fase particolarmente acuta di contagio del Covid-19, con una campagna in accelerazione sulla terza dose di vaccino e con potenziali nuove misure di restrizioni in arrivo con la Cabina di regia del prossimo 23 dicembre a Palazzo Chigi, il Ministero della Salute invita le Regioni «la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria». La circolare allerta anche rispetto ad «ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron». Viene disposta una sorta di «riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per la gestione dell’emergenza Covid, l’implementazione degli strumenti di preparazione, prevenzione, organizzazione e risposta al Covid nella stagione autunno-invernale». Non solo, viene considerata la possibilità di rimodulare l’attività programmata considerata differibile (ricoveri non urgenti in ospedali e simili), nonché «l’attuazione di specifiche indicazioni per donne gravide-partorienti, puerpera, neonato e allattamento, per garantire la sicurezza sia delle madri sia dei neonati».