EMBARGO GAS E PETROLIO, L’AFFONDO DI CIRIELLI (FDI)
Nel giorno in cui la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola invoca nuovamente dall’Europa l’impegno per l’embargo totale di gas e petrolio dalla Russia, anche in Italia il dibattito politico si fa “fitto” tra posizioni opposte e diverse, anche all’interno delle medesime coalizioni principali. Se nel Centrodestra Meloni e Salvini si “allontanano” sul fronte Ucraina, nel Centrosinistra le posizioni di Enrico Letta e Giuseppe Conte sono sempre agli antipodi per quanto riguarda l’invio di armi a Kiev e in generale sulla posizione da mantenere nei confronti della Russia di Putin.
La particolarità è vedere però come ad esempio in Fratelli d’Italia le posizioni sia decisamente cambiate nel giro di pochissimi giorni: oggi su “Il Foglio” nell’intervista a Edmondo Cirielli, il deputato e questore della Camera annuncia «Non è più il tempo delle mezze misure. Dobbiamo avere il coraggio di imporre un embargo totale su gas e petrolio russi. Non si possono mettere i soldi davanti ai diritti umani e ai valori». Dopo lo stop imposto dal Cremlino a Polonia e Bulgaria per le forniture di gas – in quanto non hanno accettato il pagamento in rubli – dece costringere ora l’Europa a prendere decisioni «più coraggiose», conclude Cirielli.
IL DIETROFRONT DI MELONI SU GAS E PETROLIO DALLA RUSSIA
Se si leggono però le dichiarazioni di solo due settimane fa pronunciate da Giorgia Meloni durante il convegno a Roma con il segretario Pd Enrico Letta sulla guerra in Ucraina, ecco che le posizioni sembrano decisamente differire rispetto al potente deputato di Fratelli d’Italia.
«Colpire l’export di gas e petrolio sarebbe un suicidio», diceva con chiarezza la leader di FdI, nonché Presidente dei Conservatori Europei: «sarebbe troppo alto il costo economico per l’Italia e per l’Europa», concludeva Giorgia Meloni. Proprio quelle sue posizioni la ponevano in alternativa a Letta che invece nel convegno organizzato da Adolfo Urso (altro esponente FdI) ribadiva «embargo gas e petrolio? Credo sia una priorità assoluta, andare in questa direzione significa accelerare la fine della guerra e togliere risorse alle follie di Putin». Sono passati pochi giorni e la posizione di Fratelli d’Italia sembra essersi avvicinata alla tesi Dem, così come alle tesi rilanciate dai vertici europei, da Ursula Von der Leyen alla stessa Metsola fino al Presidente del Consiglio Ue Michel. Per il successore di Sassoli in Europarlamento il tema da dirimere è netto: «L’Ue non può essere ricattata. Al tempo stesso dobbiamo diventare impermeabili a ogni minaccia. Il che significa diversificare le fonti energetiche, investire sulle rinnovabili, adottare nuove e più dure sanzioni nei confronti della Russia e aumentare i nostri aiuti all’Ucraina», conclude Metsola da Bruxelles.