Non bastavano i 24mila euro trovati nella cuccia del cane, Monica Cirinnà è “inciampata” in una nuova polemica simil-politica (vedendo cosa sta succedendo in Afghanistan, ci asterremmo dal prendere troppo sul serio l’ennesima vicenda “Capalbiesca”) parlando della sua ex cameriera in quel di Capalbio, nella villa del marito Esterino Montino (sindaco di Fiumicino).
Nasce tutto dal “giallo” dei soldi rinvenuti dal figlio della parlamentare Pd all’interno della cuccia del cane, nascosti tra gli assi di legno: «In questa zona i carabinieri hanno fatto un lunghissimo lavoro su una situazione di spaccio durata un paio d’anni a cui sono seguiti degli arresti. Gente che veniva da fuori e si dava appuntamento in mezzo ai boschi per acquistare o vendere droga e forse quei soldi sono i proventi mai recuperati di questo traffico», aveva spiegato alla stampa il marito della Cirinnà. La polemica politica è però montata subito, data la bizzarra e comunque “imbarazzante” situazione occorsa alla coppia politica: per questo ieri al Corriere della Sera la paladina dei diritti LGBTQ ha provato a dare la sua versione dei fatti, complicando però non poco la sia posizione sul fronte politico e mediatico.
“CAMERIERA STRAPAGATA, MI HA ABBANDONATO”, POI SI SCUSA
«Ero già nei pasticci di mio, nelle ultime settimane. Nei pochi giorni di ferie, cinque per la precisione, sto facendo la lavandaia, l’ortolana, la cuoca. Tutto questo perché la nostra cameriera strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps, ci ha lasciati da un momento all’altro»: Monica Cirinnà, per motivare il periodo tutt’altro che semplice durante le vacanze a Capalbio, tira in ballo un’altra questione aprendo un secondo “fronte” di polemica politica. «Strapagata» e pure «messa in regola», quasi dicesse “come si è permessa di farmi questo a me?”: ecco, non proprio il massimo come figura, tanto che passano 24 ore e arrivano le scuse pubbliche su Twitter (dopo le fortissime critiche sollevate da destra e sinistra, compresa Selvaggia Lucarelli che l’accusa di «distacco della sinistra borghese dalla realtà»). Ecco che dunque Cirinnà su Twitter scrive «Quando si sbaglia ci si scusa. Mi scuso quindi per le parole errate usate in questo momento difficile per dire che senza l’aiuto prezioso di una nostra collaboratrice ho avuto difficoltà. La nostra azienda si avvale dell’ottimo lavoro di tanti senza i quali tutto si complica».