Spunta un audio dell’interrogatorio reso da Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, nell’ambito dell’inchiesta sul presunto stupro di gruppo a Porto Cervo che lo ha visto finire a processo imputato con i tre amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. A pubblicarlo poche ore fa è stato La Verità, quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, rilanciato poi da Massimo Giletti a Non è l’Arena. Nella registrazione, Ciro Grillo dà la sua versione dei fatti davanti al procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, fornendo un resoconto completamente diverso da quanto raccontato dalla giovane che ha dato impulso alle indagini con la sua denuncia.
Nel corso dell’udienza del 21 settembre scorso in Sardegna, la madre di Ciro Grillo, Parvin Tadjik, avrebbe sostanzialmente confermato la versione per cui lei – dall’abitazione vicina a quella in cui, secondo l’accusa, nel luglio 2019 si sarebbe consumata le violenza sessuale ai danni di due ragazze – non avrebbe sentito nulla di anomalo nonostante le finestre tenute aperte. Secondo i giovani imputati si sarebbe trattato di rapporti consenzienti e ora il dibattimento è giunto a una fase cruciale.
Ciro Grillo a processo per stupro di gruppo: la sua versione nell’interrogatorio
Nell’interrogatorio pubblicato da La Verità e riportato da Non è l’Arena nella puntata di ieri, 2 ottobre, si sente Ciro Grillo raccontare la sua versione dei fatti davanti al procuratore di Tempio Pausania. Stando a quanto dichiarato dal figlio di Beppe Grillo, la ragazza che li accusa di stupro di gruppo sarebbe stata protagonista attiva e consenziente di un rapporto sessuale con loro. “Ero un po’ imbarazzato, non avrei mai pensato si potesse arrivare a una situazione del genere“, ha raccontato Ciro Grillo sostenendo di essersi stupito della “disponibilità” della giovane.
Ciro Grillo avrebbe sostenuto di non aver consumato un rapporto completo con la ragazza spiegando la sua posizione in questi termini: “Sono un pochino schizzinoso, passati prima i miei amici non avevo tanto piacere di passarci anche io (…), mi sono limitato solamente a un rapporto orale…“. La giovane sostiene invece di essere stata violentata dal gruppo: “Gli dicevo che non volevo fare nulla“, ha ribadito nel suo interrogatorio. L’amica presente quella sera per l’accusa sarebbe stata destinataria di altre condotte a sfondo sessuale, protagonista di alcune foto che i ragazzi avrebbero scattato mentre dormiva mostrandosi vicino a lei con i genitali scoperti.
Ciro Grillo e amici a processo: parlano gli avvocati
Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria sono a processo per i fatti che sarebbero avvenuti nel luglio 2019 in una villa di Porto Cervo dove trascorrevano una vacanza. Secondo la loro versione, avrebbero consumato rapporti con una delle due ragazze in modo consenziente, ma la giovane sostiene di essere stata vittima di uno stupro di gruppo. Al termine della scorsa udienza a Tempio Pausania, datata 21 settembre, gli avvocati di accusa e difesa hanno parlato brevemente ai microfoni di Non è l’Arena.
“A nostro avviso sono emerse delle contraddizioni – ha dichiarato a Non è l’Arena Dario Romano, uno dei legali delle ragazze presunte vittime –, faccio riferimento ad alcune testimonianze della madre, della domestica, ma non posso entrare nel merito“. Secondo l’avvocato dell’accusa, il fatto che la madre di Ciro Grillo sostenga di non aver sentito nulla quella sera, né urla né richieste di aiuto nonostante la finestra aperta, non ha alcuna nota significativa: “Il fatto di non aver sentito nulla, lo ripeto anche oggi, non ha alcuna rilevanza. Non stiamo parlando di uno stupro per strada, con persone che gridano, stiamo parlando di una persona che non era neanche nelle condizioni di urlare“.