Inizia oggi il processo ai danni di Ciro Grillo, il figlio di Beppe, fondatore del Movimento 5 Stelle, e dei suoi tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza, all’epoca dei fatti, di 19 anni. I giovani, come si legge sull’agenzia Adnkronos, si sono sempre dichiarati innocenti, spiegando che la studentessa fosse consenziente, ma la Procura la pensa diversamente, convinta che la violenza ci sia stata. I quattro giovani oggi non saranno in aula, e sono stati rinviati a giudizio lo scorso novembre: “Oggi finalmente ricomincio a respirare”, aveva detto attraverso la legale, Giulia Bongiorno, la ragazza che ha denunciato lo stupro, dopo appunto aver appreso della notizie del processo.



“La mia assistita è finita sul banco degli imputati”, aveva poi denunciato la senatrice Bongiorno. Come vi abbiamo spiegato ieri, in aula oggi ci saranno sette ufficiali di polizia giudiziaria che prestano servizio fra Milano e Genova, fra cui il luogotenente dei Carabinieri della compagnia di Milano Duomo che nell’estate di tre anni fa ha eseguito la perquisizione e i sequestri a carico di Ciro Grillo.



CIRO GRILLO, AL VIA PROCESSO: COSA DICE LA PROCURA

Secondo la Procura, la ragazza sarebbe stata “Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro ragazzi che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica” di quel momento.

La presunta vittima è una studentessa italo-norvegese di 19 anni, che avrebbe subito il tutto il 17 luglio di 3 anni fa vicino a Porto Cervo, nota località della Sardegna. Come scritto sopra, diversa la tesi sostenuta dalla difesa, secondo cui la giovane non avrebbe opposto resistenza al gruppo, e per rafforzare la propria versione dei fatti i giovani, interrogati più volte, hanno raccontato che la presunta vittima sarebbe andata assieme ad un ragazzo a comprare le sigarette, e che tornati a casa, la 19enne avrebbe avuto un altro rapporto consenziente. Insomma, si prevede una battaglia legale senza esclusione di colpi: oggi il primo importante step.