Si torna a parlare del caso di Ciro Grillo, dopo l’udienza dello scorso venerdì rinviata al prossimo 26 novembre. Il motivo? Alcune telefonate da trascrivere, ben 11. In realtà, come spiega Marco Oliva nel corso della trasmissione Lombardia Nera, su Antenna 3, si tratterebbe di messaggi audio che la presunta vittima avrebbe mandato ad una amica il giorno dopo la presunta violenza e sui quali ci sarebbero però delle perplessità. In particolare ci sarebbe contrasto della traduzione dall’inglese della lunga chat audio tra Silvia e l’amica norvegese il giorno seguente i fatti contestati. Nelle chat in oggetto si parlerebbe anche dei lividi sul corpo di Silvia ma che nel brogliaccio finito sui media sembra che Silvia attribuisca quei lividi ad altri problemi personali.
Nella consulenza tecnica depositata dall’avvocato Giulia Bongiorno, tuttavia, i lividi rilevati dal pronto soccorso della clinica Mangiagalli di Milano vengono considerati, seppur in medo teorico, le tracce dello stupro subito 8 giorni prima. Dell’esistenza di questi messaggi se ne parlava già da mesi e la richiesta di trascrizione potrebbe allungare ulteriormente i tempi prima di conoscere se i ragazzi saranno o meno rinviati a giudizio. Nei due video al vaglio non si vedrebbe la presunta vittima con i polsi trattenuti tali da far pensare che possano aver provocato dei lividi, ma è pur vero che i filmati in questione sarebbero di pochi secondi, rispettivamente di 25 e 6, forse troppo pochi per rendere chiara l’intera situazione. Rispetto agli ematomi, occorre capire se la ragazza facesse riferimento a lividi legati allo sport o alla presunta violenza subita. All’amica avrebbe fatto vedere determinati lividi ma non corrisponderebbero a quelli rivelati alla clinica Mangiagalli. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CIRO GRILLO, 11 TELEFONATE DA TRASCRIVERE
L’udienza preliminare del processo relativo al caso del presunto stupro di Ciro Grillo e altri tre amici è stata rinviata al 26 novembre, ma sono stati presentati nuovi documenti, con almeno 11 telefonate, che danno una nuova luce al caso. Due sono stati mostrati in esclusiva da Fuori dal Coro. Si tratta delle foto scattate alla vittima dopo il presunto stupro, dove si vedono lividi sul suo corpo, e del video inedito in cui Silvia gioca con un’amica in spiaggia solo qualche ora dopo la notte trascorsa con Ciro Grillo e i suoi amici. Il materiale è al vaglio dei giudici che devono decidere se rinviare a giudizio i quattro ragazzi. C’è poi la vicenda del post “Ti stupro bella bambina”, che però non è riferito a questo caso.
Il messaggio era stato scritto sui social due anni prima, quando Ciro Grillo era in Nuova Zelanda ed era stato accusato di comportamenti scorretti nei confronti di ragazze. Sono uscite le conversazioni avute con la madre. «È il tipico atteggiamento del teppistello. Non farai mai più un viaggio di questo tipo. La tua libertà è finita», disse la moglie di Beppe Grillo al figlio.
CASO CIRO GRILLO, LE INTERCETTAZIONI
I nuovi documenti sul caso Ciro Grillo mostrati da Fuori dal Coro sono definiti «cruciali» dallo stesso programma di Rete 4. È stata pubblicata, ad esempio, la trascrizione di un audio: «La sfiga madornale è che magari mi faccio gente in diverse serate poi me le ritrovo lì, tutte insieme, allo stesso tavolo. E sono tipo… “Ah guarda! Il gruppetto che mi sono fatta a luglio magari. O a giugno. O a marzo!”». Solo alcune delle intercettazioni portate in aula dai legali. «Quei ragazzi hanno fatto cose perverse, che mi sono meritata… Non so. Mi viene quasi voglia di picchiarmi per quello che ho fatto, sai?». Tutto è partito dalla denuncia di stupro, mostrata per la prima volta in tv. Dall’esame completo a cui fu sottoposta la ragazza emersero i segni della violenza.
Nel documento si parla infatti di «estremi di un delitto», che però potrebbe essere messo in discussione proprio dalle intercettazioni. «Mi sono sentita molto usata. È stato davvero brutto. Usata e buttata via, giusto per divertimento. Mi sento così… sbagliata. Voglio solo ricominciare. Quei ragazzi sembravano normali, poi si sono approfittati di me. È stata una specie di spazzatura questa esperienza», ha detto Silvia in un’altra circostanza.