È scontro a “Non è l’Arena” tra Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, e l’albergatore Daniele Ambrosiani, titolare del b&b in cui ha soggiornato la presunta vittima dello stupro di gruppo che sarebbe avvenuto nella villa di Ciro Grillo. «Hanno dato versioni diverse. A voi hanno detto una cosa, ma agli investigatori avevano detto che non si sono accorti di nulla, non sanno niente e non hanno notato cambiamenti. Poi cambiano versione e hanno detto qui di essersi resi conto di un cambiamento. Anche questa è una delle stranezze di tutta questa storia. Ci sono persone che cambiano versione», ha spiegato il giornalista riferendosi all’albergatore e alla sua fidanzata. Dunque, a verbale risulterebbe che avrebbero detto che sono sembrate entrambe «felici». Di diverso avviso Ambrosiani: «Confermo quello che vi ho detto le volte scorse». Allora il giornalista ha letto quanto è riportato nel verbale smentendolo. «Con gli inquirenti abbiamo parlato per più di un’ora e quello che risulta a verbale sono i primi cinque minuti del dialogo che abbiamo avuto. Evidentemente hanno deciso di trascrivere solo questo». D’altra parte, il gestore del b&b ha ammesso che sono stati inizialmente vaghi, perché non avevano capito la situazione, quale fosse il problema.
CIRO GRILLO, LA VERSIONE DELL’ALBERGATORE
A questo punto è intervenuto Massimo Giletti, un po’ stizzito alla luce del fatto che stava emergendo qualcosa di diverso rispetto a quanto precedentemente dichiarato dall’albergatore in merito al Caso Ciro Grillo. «Mi sembra incredibile che il mio dettaglio sia importante. Io la parola “felici” non l’ho mai usata, con gli inquirenti ho usato altri termini. Ho detto che a me sembravano tornate da una nottataccia in giro, poi che abbiano interpretato le mie parole con la felicità mi fa molto strano», ha replicato Daniele Ambrosiani a “Non è l’Arena”. Invece Francesco Borgonovo è perplesso. «Sono venuti loro qui, al momento delle colazioni, quindi io andavo e venivo perché le stavo servendo. Ogni tanto mi facevano delle domande, ogni tanto dovevo fare dei caffè. Quindi mi hanno chiesto se fossi d’accordo con quanto detto dalla mia ragazza e siccome è solitamente così ho detto sì». Anche questo retroscena desta perplessità, in quanto le dichiarazioni sono state rese mentre lavoravano. «La mia ragazza ha detto che non è nata tra loro amicizia perché sono io quello che si occupa delle public relations, lei della gestione delle camere».
Perplesso anche Massimo Giletti in merito al modo in cui sono state raccolte le dichiarazioni: «Io adesso non vado a fare un processo in televisione ad una persona che ribadisce che quello che ha detto è la sua verità. Io rimango stupito dal fatto che si faccia un verbale mentre uno fa la cucina, mette il cappuccino… Questa è una cosa che mi lascia molto perplesso. Non capisco come si possa verbalizzare uno mentre fa il cappuccino e dà la colazione su un fatto così delicato. E questo me la dice lunga».