Prosegue il processo al tribunale di Tempio Pausania (Sassari) contro Ciro Grillo e i tre amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. I quattro sono imputati con l’accusa di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo contro due ragazze nell’ormai nota vicenda che risale al luglio 2019 e si sarebbe verificata nella villetta della famiglia del comico e fondatore M5s, Beppe Grillo, a Porto Cervo. Oggi nell’aula del tribunale è stata ascoltata Parvin Tadjk, mamma di Ciro Grillo che quella notte dormiva nella casa adiacente. «Non ho sentito o visto nulla di anomalo», avrebbe detto ai giudici nel corso del processo che si sta svolgendo a porte chiuse. Dunque, come riportato da Open, ha confermato la versione dei fatti che aveva già condiviso con gli inquirenti durante le indagini. Inoltre, ha lasciato il tribunale senza rendere dichiarazioni ai giornalisti.
Arrivata poco dopo le 11 in tribunale, la moglie di Beppe Grillo ha difeso il figlio. Con lei Maria Cristina Stasia e Rosa Imeenz, altre due testimoni chiamate a deporre oggi in aula. La prima è l’amica che vide una delle due ragazze nel patio. L’altra è la domestica di casa Grillo. Ma durante l’udienza sono stati ascoltati anche i gestori dei bar dove le due ragazze e gli imputati sarebbero andati prima della serata al Billionaire e il personale della farmacia dove una delle due si sarebbe recata per acquistare la pillola del giorno dopo.
“RAGAZZA NON HA CHIESTO AIUTO…”
Maria Cristina Stasia ha confermato ai giudici di aver visto la ragazza in accappatoio e con un asciugamano a turbante sulla testa nel patio della villetta dove soggiornavano i ragazzi. «Fumava tranquillamente, non sembrava in difficoltà e non ha chiesto aiuto», ha dichiarato in aula, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Anche la colf ha confermato di non aver visto nulla di strano. Stando a quanto riferito dai legali della difesa, la donna avrebbe precisato di aver visto le due amiche andare via in auto con due degli amici genovesi alle ore 14:30 del 17 luglio. Inoltre, le sono apparse tranquille. La madre di Ciro Grillo ha parlato di una giornata «assolutamente normale» in riferimento al giorno dopo i presunti abusi. Lo ha riferito l’avvocato Antonella Cuccureddu, che difende Francesco Corsiglia. «Stiamo parlando di un abuso che è stato descritto con urla, spinte, ribellione. Nessuno ha sentito richieste d’aiuto né da dentro casa né da fuori né urla né cose che cadevano né rumori di nessun genere. È stato detto da molti testimoni che la signora Grillo, in un paio di occasioni, era intervenuta per richiamare i ragazzi perché avevano la musica troppo alta o perché facevano rumore giocando a pallone», le parole riportate da Sky Tg24. In tal caso, se la mamma di Ciro Grillo avesse sentito rumori provenienti dalla villetta, «sarebbe senz’altro intervenuta, come ha fatto in altre circostanze».
LEGALE VITTIMA “NESSUNO HA PARLATO DI GRIDA”
«Nelle testimonianze di oggi sono emerse numerose contraddizioni che contesteremo, anche con produzione documentale, nelle prossime udienze. Non posso entrare nel merito, ma dire che non si sono sentite grida o che non ricordano di avere visto i ragazzi non ha alcuna rilevanza», il commento dell’avvocato Dario Romano, legale di parte civile che assiste una delle due presunte vittime. Ha precisato che «nessuno ha mai parlato di grida». Le dichiarazioni rese dalla mamma di Ciro Grillo comunque sono tutelate dalla legge, perché il codice prevede che il prossimo congiunto di un imputato non sia punibile se testimoniando ha detto il falso per tutelarlo.