Pochi giorni prima dell’udienza preliminare con protagonista Ciro Grillo ed i suoi tre amici, accusati di stupro di gruppo, il padre Beppe, fondatore del M5s, ha dovuto fare i conti con un pacco ed una lettera anonimi dai contenuti preoccupanti. A riferirlo è il Corriere della Sera, che parla prima di un pacco contenente una t-shirt con una scritta allusiva (e provocatoria): www.ciro.org. Successivamente sarebbe stata recapitata una lettera scritta al computer e dai toni inquietanti: “Condoglianze per i lutti in famiglia nelle feste”. È bastato questo a mettere in allerta Beppe Grillo che ha preferito rivolgersi alla Digos per segnalare la minaccia.
Denuncia prontamente presa in carico e girata alla procura di Genova che ha aperto un’indagine per minacce contro ignoti. Dopo l’episodio, il questore ha emesso una ordinanza per sensibilizzare la sorveglianza all’abitazione dove Grillo vive con moglie e figli, sulla collina di Sant’Ilario, a Genova. Non si tratta di una scorta ma di una maggiore attenzione verso la famiglia: “Considerato il personaggio in questione, sulla casa era già attiva una vigilanza radiocollegata. Ora ci sarà una maggiore cura”, ha commentato l’inquirente.
Ciro Grillo, minacce in casa di Beppe prima del rinvio a giudizio
Sul fronte delle indagini, dopo le minacce ricevute alla famiglia Grillo, la lettera anonima sarà sottoposta alle analisi della Scientifica a caccia di eventuali impronte digitali che non siano degli stessi Grillo. Non è chiaro cosa possa esserci concretamente dietro il pacco e la lettera anonimi giunti in casa di Beppe, né se c’è un collegamento con il processo che vede coinvolto il figlio e tre suoi amici per presunti fatti avvenuti nell’estate del 2019 in Sardegna.
Chi indaga, tuttavia, ha voluto tranquillizzare spiegando: “Sgombriamo il campo dalle ipotesi più gravi. Non si è mai visto un attentato preannunciato”. Sembra piuttosto che dietro il gesto possa esserci qualche pavido “leone da tastiera”. Nel frattempo, i Grillo continuano ad essere protagonisti nella giornata odierna in occasione dell’udienza preliminare a Tempio Pausania dove proprio pochi minuti fa sono stati tutti rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo. Diventano così ufficialmente imputati Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Il gruppo era stato denunciato da una studentessa italo-norvegese di 19 anni, passata alle cronache con il nome di Silvia.