Nei giorni in cui la Procura di Tempo Pausania si trova a dover decidere su archiviazione o rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i tre amici accusati di stupro, il video-sfogo del padre Garante M5s ha scombinato non solo la politica ma ovviamente anche lo stesso caso giudiziario tutt’ora in corso: «Arrestate me piuttosto, mio figlio è innocente […] È solo un coglione ma non uno stupratore […] se una persona che viene stuprata la mattina, poi nel pomeriggio fa kyte surf e dopo 8 giorni denuncia…. Vi è sembrato strano perché è strano!».



Le durissime accuse di Beppe Grillo contro giornalisti e giudici non rimangono le uniche della giornata: in risposta, tramite l’Adnkronos e il loro avvocato Giulia Bongiorno, tornano a parlare i genitori della ragazza che avrebbe subito lo stupro di gruppo. «Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante», fanno sapere i genitori della ragazza italo-svedese, 19enne all’epoca dei fatti in Costa Smeralda: «Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste, che non hanno nemmeno il pregio dell’’inedito», conclude la famiglia della presunta vittima attraverso l’avvocato Bongiorno dopo aver visionato il video-sfogo del fondatore M5s sul Blog di Grillo. (agg. di Niccolò Magnani)



LA MOGLIE DI BEPPE GRILLO INTERCETTATA

Le foto ed i video estratti dai cellulari potrebbero contribuire ad incastrare Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo e gli altri tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Contro le accuse di violenza di gruppo loro continuano a definire la ragazza italosvedese che li accusa “consenziente”. Nel corso degli interrogatori, come scrive Corriere della Sera, la loro versione resta quella della festa a base di alcol e sesso (ma mai violenze), alla quale sarebbero seguiti alcuni messaggi “amichevoli” con S.J. nei giorni successivi. Ci sono però anche alcuni “non ricordo” e contestazioni della procura sulle contrastanti evidenze di foto e video. I magistrati fanno fatica a credere agli indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio.



Resta da chiarire la violenza sulla seconda ragazza: c’è stato sesso di gruppo anche con lei? In una immagine la si vede addormentata sul divano mentre uno dei quattro giovani la umilia. Intanto proseguono le indagini e a quanto pare i controlli degli inquirenti sono concentrati negli ultimi mesi del 2019 su utente usate da Ciro Grillo e dai suoi amici dopo che i loro cellulari furono sequestrati. Intanto Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo, secondo quanto scrive Corriere sarebbe stata intercettata anche dopo la sua testimonianza. La donna dormiva nell’appartamento accanto ma è probabile che il suo “non ho sentito nulla” non abbia pienamente convinto gli inquirenti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

CIRO GRILLO “NON FU STUPRO”: VERSO PROCESSO

Nelle prossime ore il giudice di Tempio dovrà decidere sul processo o meno per il figlio di Beppe Grillo: alla versione della difesa che insiste sul fatto che la giovane ragazza denunciante fosse consenziente, il pm contrappone una ricostruzione brutale («presa per capelli e fatta bere»). Nei giorni scorsi sono stati interrogati tutti i quattro indagati – ovvero, Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria – i quali hanno completamente respinto tutte le accuse e hanno parlato di “sesso consenziente di gruppo.

Di contro, il pm punta a convergere le accuse specialmente contro il figlio del fondatore M5s: «Gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare», scrivono i magistrati nelle carte visionate dall’Adnkronos. La parola è tutta in mano alla Procura sarda ora, cui spetta il rinvio a giudizio o l’archiviazione completa per i 4 giovani indagati.

LA DIFESA DI CIRO GRILLO

Ciro Grillo rischia il processo per per violenza di gruppo. Il termine sta per scadere, la Procura di Tempio Pausania in queste ore sta decidendo se chiedere il rinvio a giudizio per il figlio di Beppe Grillo e i suoi tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Stando a quanto riportato dall’AdnKronos, la Procura sembra intenzionata a chiedere il processo, perché per i magistrati quello che c’è stato il 16 luglio 2019 nella villa in Costa Smeralda non fu sesso consenziente, come invece sostiene la difesa degli indagati. A tal proposito, giovedì sera si è tenuto in gran segreto l’interrogatorio del figlio del garante del MoVimento 5 Stelle davanti al procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso. «Non c’è stata violenza sessuale, ma sesso consenziente», ha ripetuto più volte Ciro Grillo. Un interrogatorio lungo e difficile, chiesto comunque dal legale del giovane. Nel novembre scorso sono state chiuse le indagini e quindi gli atti sono stati messi a disposizione della difesa, che ha chiesto un termine per le controdeduzioni e le indagini difensive. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati gli altri tre indagati, giovedì sera è toccato a Ciro Grillo.

CIRO GRILLO, SI VA VERSO IL PROCESSO?

Diversa la versione della ragazza di 19 anni, che parla di stupro di gruppo. La giovane, difesa dall’avvocato Giulia Bongiorno, è stata difesa più volte dagli inquirenti, a cui ha raccontato nei minimi particolari quanto accaduto nella notte. È stata ascoltata anche Parvin Tadjik, madre di Ciro Grillo e moglie del comico genovese, la quale ha raccontato che quella sera dormiva nell’appartamento accanto e non si sarebbe accorta di nulla. Il suo telefono è stato messo sotto controllo insieme a quello dei ragazzi dai magistrati in quasi due anni di indagini, secondo l’AdnKronos, che parla di un deposito a giorni della richiesta di rinvio a giudizio negli uffici del gup del Tribunale di Tempio Pausania, guidato dal magistrato Giuseppe Magliulo. Da un lato c’è la ragazza che ha raccontato di essere stata stuprata dopo che l’amica si era addormentata. In particolare, ha detto di essere stata costretta ad un rapporto sessuale con uno dei ragazzi e di essere stata violentata anche dagli altri tre successivamente. I giovani, invece, sostengono che il rapporto di gruppo sia stato consenziente, tanto che lei e il primo ragazzo sarebbero andati insieme a comprare le sigarette e dopo avrebbe avuto rapporti con gli alti tre. Inoltre, nei giorni successivi ci sarebbero stati scambi di messaggi tra loro.

PM: “RAGAZZA COSTRETTA AD AVERE RAPPORTI SESSUALI”

Secondo la ricostruzione dei magistrati la ragazza fu «costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno», «afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka» e «costretta ad avere rapporti di gruppo» dai quattro indagati i quali hanno «approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica» del momento. La Procura, secondo quanto riportato dall’AdnKronos, agli atti ha una serie di foto e immagini. In un verbale, visionato dall’agenzia di stampa, si legge che «verso le sei del mattino mentre R. M. (amica della vittima, ndr) dormiva», la giovane è «stata costretta» ad avere rapporti in camera da letto e nel box doccia del bagno con uno dei ragazzi, mentre «gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare». Poi c’è stata un’altra violenza, quando la giovane è stata costretta a bere mezza bottiglia di vodka contro il suo volere. La ragazza poi ha perso conoscenza fino alle 15, quando è tornata a Palau. Per i pm la «lucidità» della vittima «risultava enormemente compromessa» quando è stata portata nella camera matrimoniale dove gli indagati l’avrebbero costretta ad avere «cinque o sei rapporti».